Roma, 21 mar. - Essenziali, ma spesso sconosciuti: sono i farmacisti ospedalieri. Loro sono i professionisti che coordina l'attivita' scientifica, tecnica ed amministrativa delle farmacie degli ospedali al fine di migliorarne le prestazioni, ma sono anche la figura chiave per aggiornare e perfezionare i mezzi per la realizzazione, la produzione e la distribuzione dei farmaci e dei dispositivi medici negli ospedali in collaborazione con gli altri sanitari, occupandosi anche di aspetti etici e di sicurezza. La figura, come si intuisce, e' decisamente chiave e riassume molteplici funzioni, ma e' anche una delle professioni meno conosciute al di fuori della cerchia degli esperti e degli operatori.
Durante i prossimi giorni i farmacisti europei (la loro associazione e' la European Association of Hospital Pharmacists, EAHP) si ritrovano a Goteborg per il loro 23esimo congresso annuale, evento che si presenta con un titolo programmatico: 'Farmacisti ospedalieri: mostrateci cosa sapete fare!' (Hospital pharmacists - Show us what you can do!), una frase che mostra finalmente una consapevolezza ed una necessita': riguardare e rileggere dall'interno le competenze di questa professione per rilanciarle in modi piu' chiari e comprensibili verso un "mondo reale" di cittadini, pazienti, famiglie e non-esperti. Attuale presidente in carica dell'Eahp - a cui partecipa in modo attivo anche l'italiana Sifo - e' l'irlandese Joan Peppard, che ha sottolineato proprio quanto il titolo prescelto sia una "opportunita' per mostrare cosa i farmacisti ospedalieri sono, cosa hanno realizzato e raccogliere suggerimenti e ispirazioni per uno sviluppo della professione".
Nella tre giorni i farmacisti ospedalieri europei (sono attesi oltre mille delegati) si occuperanno delle tematiche piu' vicine alla gestione del farmaco, mettendo a tema argomenti di sanita' pubblica e di sviluppo farmacologico ("salute globale e malattie infettive", "anticorpi monoclonali", "biosimilari nella pratica clinica"), approfondimenti specifici ("sicurezza: e' tutto sotto controllo?", "ruolo farmacisti nei comitati etici", "accordi tra ospedali per centralizzazione dei servizi", "medical device e sistema Udi-Unique Device Identifier"). Ma Goteborg sara' palcoscenico per l'avvio di un dialogo europeo per avviare un coinvolgimento dei pazienti nello sviluppo futuro delle farmacie ospedaliere, a dimostrazione di un'intenzione non solo formale di "abbattere il muro" che ogni tanto esiste tra farmacia e cittadini.
La presenza italiana a Goteborg si concentra soprattutto su due nomi: Daniele Mengato, giovane farmacista all'ospedale di San Maurizio a Bolzano terra' una relazione sul "diventare farmacista ospedaliero", portando la prospettiva dei giovani specializzandi (ore 11,30, 21 marzo); il responsabile della farmacia del Burlo Garofalo Trieste, Davide Zanon, sara' invece chairman dei due importanti eventi dedicati a "rischi, ricerca e sicurezza nell'ambito dei farmaci pediatrici", uno dei temi piu' sentiti del convegno Eahp (ore 15.00, 22 marzo). Interessante notare che a Mengato, e' stata assegnata la relazione sui giovani farmacisti: proprio il nostro Paese e' uno dei rari esempi di "non parificazione" tra specializzandi medici e specializzandi farmacisti, tema di una battaglia SIFO con la politica nazionale per un riconoscimento che la professione si attende in tempi brevi per evitare la fuga dei cervelli migliori all'estero.
(Red/ Dire)