A breve incontri con psichiatri per educare giovani nelle scuole
Roma, 14 mar. - Una campagna di sensibilizzazione con incontri nelle scuole rivolta soprattutto ai ragazzi per insegnare loro il rispetto delle donne, con la partecipazione di esperti psichiatri ma anche di genitori e insegnanti. In occasione oggi dell'8 marzo, l'Ordine dei Medici di Roma lancia questa iniziativa, che ha lo scopo di "contrastare il fenomeno cosi' complesso e drammatico della violenza contro le donne- spiega all'agenzia Dire Rosa Maria Scalise, consigliera dell'Omceo Roma- per far crescere la coscienza e la maturita' nei giovani, aiutandoli ad essere uomini con un vero e sano senso dell'amore. Perche' la violenza, comunque esercitata, e' di fatto espressione di una malattia".
Il progetto, in fase di ultimazione, voluto dal presidente dell'Ordine capitolino e dalle consigliere Scalise e Cristina Patrizi, sara' operativo a partire da aprile e coinvolgera' diversi scuole medie della Capitale. "Nel corso dell'ultima riunione all'Ordine ho avanzato con la proposta con la collega Patrizi- racconta Scalise- e l'intero Consiglio, con in testa il presidente Magi che ringrazio, l'ha votata all'unanimita'. L'idea e' nata in particolare dalla visione di due immagini girate in questi mesi sui social: la prima e' quella di una bimba siriana sotto le bombe, la seconda riguarda invece la mamma di Cisterna di Latina con le sue due figlie. E poiche' e' da anni che mi occupo della violenza contro le donne, anche insieme ad altri membri dell'Omceo Roma, ho pensato che fosse arrivato il momento del fare, partendo dalla prevenzione".
Ma non e' rischioso parlare di violenza contro le donne come di una malattia? Non c'e' il rischio, in questo modo, di giustificare anche solo in parte azioni criminali? "No, assolutamente no- risponde Scalise- la violenza e' una malattia e come tale va curata. Non parlo di una malattia biologica, ovviamente, ma di una psicologica che si nutre continuamente, anche grazie ai social, di insulti e cattiverie che possono avere conseguenze gravi su un ragazzino. Un bambino, d'altronde, non nasce violento, la violenza non e' scritta nei suoi geni. E c'e' bisogno che queste persone si rivolgano a centri specializzati".
A trainare gli incontri nelle scuole con i ragazzi saranno soprattutto gli pschiatri. "Sono una psichiatra- prosegue la consigliera dell'Ordine dei Medici di Roma Scalise- e ritengo che la nostra categoria possa portare un valore aggiunto per comprendere cosa accade nella mente dei ragazzi che diventano bulli. Perche' lo diventano? Perche' iniziano a quell'eta' con le violenze? È una responsabilita' soltanto loro oppure e' colpa anche di noi adulti? Ecco, io non sono abituata a giudicare ma a chiedermi le ragioni per cui le cose accadono, per cui credo che fare incontri con i ragazzi, con i loro genitori e i loro insegnanti sia molto importante in questo senso".
La psichiatra, poi, commenta anche la "violenza verbale e non solo" a cui si e' assistito nel corso dell'ultima campagna elettorale. "Le parolacce sui social si sono sprecate- dice- ci sono stati probabili o futuri onorevoli che hanno mandato a quel paese altre persone, augurandogli persino la morte. Non ho mai assistito a tanta violenza verbale e penso sia arrivato il momento di dire basta. Ma lo dobbiamo fare anche insieme ai nostri ragazzi, non possiamo piu' lasciarli soli, altrimenti sara' una degenerazione. Bisogna che siano seguiti da esperti- conclude- e bisogna parlare con loro".
(Red/ Dire)