Da esperti dubbi su efficacia: 'spesso utilizzati impropriamente'
Roma, 7 mar. - Il mercato ne propone all'incirca 90mila tipi diversi per un fatturato di oltre 30 miliardi negli Usa e 3 miliardi in Italia. Sono in vendita senza obbligo di ricetta e senza obbligo di dimostrare la propria efficacia e sicurezza, ma abbiamo davvero bisogno degli integratori alimentari? Nella maggior parte dei casi si utilizzano per problemi di supporto alla matrice ossea (58%), ma anche nel mantenimento dello stato generale di salute (53%) o, addirittura, per la necessita' di complementare lo scarso apporto di nutrienti del cibo (42%). Ma la popolarita' di queste preparazioni per l'automedicazione e la facilita' con cui si acquistano pongono interrogativi sul loro impiego, sui presunti benefici e sui rischi per la salute di un uso esagerato e/o inappropriato.
Il gruppo di lavoro 'Salute e qualita' della vita' della Federazione italiana Scienze della Vita (Fisv), con Societa' italiana di Farmacologia (Sif) e altre cinque societa' scientifiche italiane (Aai, Sica, Sima, Simgbm e Sipav), ha realizzato un compendio degli studi che fanno il punto su questa problematica. "Alla fine anche il 'Journal of the American Medical Society (Jama)', la rivista internazionale piu' vicina alla classe medica- fanno sapere le societa'- ha preso posizione sulla proliferazione degli integratori alimentari. Il problema, perche' di questo si tratta, e' che queste specialita' sono in vendita senza alcun obbligo di ricetta medica e senza obbligo di dimostrare la propria validita' o sicurezza (ma solo quella di una applicazione corretta delle 'Good Manufacturing Practice', cioe' le pratiche per garantire l'assenza di contaminanti viventi, come virus e batteri o sostanze tossiche come metalli pesanti e impurezze chimiche). E ce ne sono molte secondo 'Jama': si stima 90mila prodotti per oltre 30 miliardi di dollari di fatturato solo negli Usa e 3 in Italia".
Ma quanto sono sicuri ed efficaci gli integratori? E quale uso ne fa il consumatore? Un altro studio piu' recente ha completato il quadro sui consumatori di integratori alimentari: questi, nella maggior parte dei casi, riconoscono nelle preparazioni multivitaminiche e in altri supplementi la capacita' di colmare il gap di nutrienti anche se non viene loro riconosciuto il ruolo di sostituire i nutrienti del cibo sano. "Naturalmente questo tranquillizza coloro i quali sono interessati a promuovere i prodotti, inclusi i medici prescrittori- commenta il gruppo di lavoro 'Salute e qualita' della vita' della Fisv- che si sentono piu' a loro agio nel raccomandare la supplementazione dietetica come mezzo di miglioramento dell'apporto di nutrienti senza essere assillati dal dubbio che tale raccomandazione porterebbe i consumatori a disconoscere l'importanza di una buona abitudine dietetica".
Sono state inoltre studiate le abitudini all'uso di integratori alimentari tra gli studenti con diverso grado di istruzione e di interesse culturale. In generale risulta che sono piu' popolari gli integratori multivitaminici piuttosto che i preparati per perdere peso. Inoltre, gli studenti intervistati non considerano mai l'uso di complessi multivitaminici come una necessita' per colmare eventuali mancanze di nutrienti dal cibo. Piuttosto, lo scopo e' quello di aumentare le capacita' mentali o del benessere generale. In molti casi gli intervistati ritengono che l'uso di questi integratori alimentari abbia la possibilita' di prevenire le malattie, evidenziando una differenza abissale tra le ragioni basate sulle evidenze e quelle personali. In generale risulta evidente la necessita' di aumentare la formazione sugli integratori alimentari e di un cambiamento delle attitudini di chi si occupa di promuovere questo uso per la salute e la nutrizione.
In definitiva, le analisi scientifiche sull'utilizzo degli integratori o dei supplementi alimentari mostrano che nella stragrande maggioranza dei casi il loro uso "non solo e' improprio, in quanto una buona dieta sarebbe molto piu' efficiente per 'sanare' eventuali carenze di oligoelementi o vitamine, ma che spesso questi prodotti possono causare effetti indesiderati, sia per la concomitanza di patologie o di trattamenti farmacologici con cui possono interferire, sia per la potenziale tossicita' che oligoelementi e vitamine possono esercitare sull'organismo qualora il loro livello di assunzione sia superiore rispetto alle necessita' del momento", conclude infine il gruppo di lavoro 'Salute e qualita' della vita' della Federazione italiana Scienze della Vita (Fisv).
(Red/ Dire)