Il presidente della Regione durante 'La sanita': ieri, oggi e domani'
Roma, 28 feb. - "Vogliamo un Gemelli forte in una regione forte, un Umberto I forte in un sistema forte, un San Camillo forte dentro una regione forte. Se queste due dimensioni dell'eccellenza collettiva non camminano insieme, ci si trova in una situazione come quella vissuta per il commissariamento, che fortuna abbiamo alle nostre spalle, dove tutto e' piu' difficile per tutti". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, intervenendo a Roma all'incontro 'La sanita': ieri, oggi e domani', che si e' svolto nell'Aula Brasca del Policlinico 'Agostino Gemelli'.
"Ora dobbiamo andare avanti- ha proseguito Zingaretti- e la scelta che abbiamo fatto e' stata quella di destinare l'immenso recupero che abbiamo organizzato per i fondi sull'edilizia sanitaria (perche' purtroppo il fondo nazionale vedeva il Lazio fermo addirittura solo al 30% delle risorse che ci aspettavano) investendo sul Policlinico Gemelli oltre 23 milioni di euro per la nuova ala dell'ospedale. Adesso siamo pronti con il decreto per avviare la costruzione di un nuovo grande cantiere, che segnera' simbolicamente anche l'avvio di una stagione nuova del sistema sanitario regionale".
Ha quindi aggiunto il presidente della Regione Lazio: "Investire su questo luogo della scienza, della formazione e delle cure ha voluto dire in questi anni affrontare tanti temi complessi, ma finalmente dopo 14 anni il Policlinico Gemelli, nel protocollo d'intesa, ci ha riconsegnato un rapporto virtuoso dentro regole chiare di grande collaborazione, collocando questa struttura e questa eccellenza dentro ad un sistema sanitario regionale, dandogli una funzione primaria di assoluta rilevanza".
Tornare dopo cinque anni a parlare ai lavoratori della sanita' di speranze, ha infine concluso Zingaretti, e' "un fatto importante. È la speranza che deriva dalla fine del blocco delle assunzioni, dall'avvio della stabilizzazione dei precari, per gli accreditati dei budget biennali che danno certezza anche ai lavoratori, per l'impegno che si sono presi anche gli accreditati di stabilizzare almeno il 75% dei lavoratori della sanita'. C'e' una fase diversa che dimostra che si puo' cambiare e cambiare non vuol dire distruggere ma costruire".
(Red/ Dire)