Psicologi ER: Diffondere cultura del rispetto e accoglienza
Roma, 4 apr. - Il 2 aprile si e' celebrata in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell'Autismo, un disturbo del neurosviluppo che puo' sconvolgere la vita delle persone che ne sono affette e delle loro famiglie. Non tutte le forme di autismo pero' sono uguali: possono avere una varieta' di manifestazioni anche molto diverse tra loro e per tale ragione vengono definite dal DSM-5 - il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali - disturbi dello spettro autistico. Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative all'interazione sociale, alle capacita' espressive, alla cura di se', al comportamento. Si configura come una disabilita' permanente che accompagna la persona nel suo ciclo vitale, anche se le caratteristiche del deficit sociale possono assumere un'espressivita' variabile nel tempo. Tale disturbo puo' accompagnarsi a ritardo mentale, con una compromissione intellettiva piu' o meno grave, o al contrario a uno sviluppo intellettivo normale.
Esempi significativi di quest'ultima condizione sono le persone con autismo ad 'alto funzionamento', come anche la 'Sindrome di Asperger', che presentano spesso alte potenzialita' intellettive e a volte veri e propri talenti in alcuni specifici campi.
"Tuttavia, anche se alcune persone con autismo possono arrivare a condurre una vita normale o quasi normale, solo una piccola percentuale di soggetti con autismo (15-20%) e' in grado di vivere autonomamente e lavorare. Tutti, pero', devono essere messi nelle condizioni di conquistare quelle abilita' e competenze che permettono di realizzarsi, nella misura in cui cio' e' fattibile. I giovani adulti con autismo hanno bisogno - per costruire, anche aiutati, il proprio progetto di vita - di uscire dall'ambito familiare, in cui rischiano di rimanere insabbiati. Dove sia possibile, e' importante che entrino nel mondo del lavoro, cosa che li aiuterebbe a integrarsi maggiormente nella societa'". Lo afferma l'Ordine degli psicologi dell'Emilia Romagna, in occasione della giornata mondiale dell'autismo.
"Il raggiungimento della vita autonoma, quando possibile, puo' essere una fase particolarmente critica che lo psicologo, insieme all'equipe formata dai diversi professionisti coinvolti nel progetto di vita, deve sostenere attentamente, supportando sia la persona che la sua famiglia. Una profonda conoscenza della specificita' della persona con autismo- continuano gli psicologi dell'Emilia Romagna- permette di evitare involontari errori relazionali o educativi che potrebbero favorire comportamenti problematici o stati di disperazione e angoscia che possono poi rendere difficile la sua inclusione sociale. Un'appropriata valutazione psicologica nel tempo, che tenga conto della persona nelle sue peculiarita' funzionali e delle naturali evoluzioni, permette di elaborare un progetto terapeutico, con il coinvolgimento e il supporto della famiglia, rispondente ai suoi reali bisogni".
La diagnosi di autismo puo' essere vissuta dai genitori come una rottura che frantuma il naturale svolgersi della vita.
"Comune e' il percorso a ostacoli che devono affrontare tutti coloro che ne sono coinvolti durante la loro esistenza: coraggio, perseveranza, fiducia sono necessarie per far fronte alla complessita' della quotidianita'. È quindi molto importante che vengano adeguatamente sostenuti da professionisti qualificati, affinche' non si abbandonino allo sconforto".
La comunicazione della diagnosi ai genitori rappresenta un momento "critico" nel quale la coppia genitoriale puo' arrivare a sperimentare "un vissuto equiparabile a quello del lutto di un figlio. È quindi necessario- consigliano gli psicologi- che le figure professionali coinvolte sappiano comunicare la diagnosi in maniera chiara, esplicita ma al contempo sensibile, affinche' le reazioni negative e i livelli di stress genitoriali possano essere in parte contenuti. Tramite un intervento psicologico mirato e' possibile promuovere le capacita' resilienti che molti genitori sono in grado di attivare per far fronte alla notizia di disabilita'". L'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna vuole anche sottolineare che "diagnosticare precocemente una forma di autismo puo' essere di grande importanza per interventi tempestivi capaci di limitarne gli effetti ed evitare che emergano ulteriori complicazioni psicologiche". La prospettiva di un futuro dignitoso per il figlio, in una propria abitazione ma anche in istituzioni accoglienti e stimolanti, costituisce per i genitori "una garanzia che puo' dare continuita' alle esperienze e ai processi di inclusione che vengono promossi fin dall'infanzia e che rischiano di essere vanificati con la conclusione del percorso scolastico. Proprio la famiglia, se adeguatamente supportata, e' una risorsa indispensabile alla costruzione di un progetto di vita il piu' autonomo possibile della persona con autismo. Come prevedono gli obiettivi della legge n. 112/2016 cosiddetta 'Dopo di Noi', la persona con autismo, avendo gia' vissuto un'esperienza di vita anche fuori dalla famiglia, potra' affrontare la morte dei propri genitori in modo meno traumatico. È fondamentale, comunque- ricorda l'Ordine degli psicologi dell'Emilia Romagna- la diffusione della cultura del rispetto e dell'accoglienza: le leggi sono importanti ma non sufficienti. Va superata quella visione della persona con disabilita' che insiste sulle mancanze, per sostituirla con quella che punta piuttosto sull'unicita' e le abilita' dell'individuo.
In questa direzione ha lavorato il gruppo tematico sull'autismo istituito dall'Ordine che ha realizzato delle cartoline - reperibili sul sito dell'Ordine(https://www.ordpsicologier.it/home.php?Lang=it&Item=ca rtolinematt eo) - che raccontano la storia di un ragazzo immaginario con autismo, Matteo, al fine di sensibilizzare e promuovere una corretta visione dei bisogni, attuali e futuri, delle persone con autismo".
(Red/ Dire)