(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 19 lug. - Belli, indolori e soprattutto "a tempo". I tatuaggi all'henne' sono ogni estate una forte tentazione soprattutto per bambini e adolescenti, una pratica in realta' che ha origini antichissime nei Paesi orientali e nell'Africa settentrionale. Ma a rivelarne il rischio per la pelle dei nostri bambini e ragazzi e' uno studio realizzato dall'Universita' degli Studi di Perugia, recentemente pubblicato sulla rivista International Journal of Environmental Research and Public Health. "L'uso di tatuaggi temporanei all'henne'- evidenzia la prof.ssa Susanna Esposito, professore ordinario dell'Universita' degli Studi di Perugia e presidente dell'Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici, WAidid- e' ormai una moda molto diffusa nel nostro Paese soprattutto in estate. I tatuaggi sembrano innocui ma non lo sono. Da evidenze scientifiche emerge, infatti, che la sostanza chiamata para-fenilendiammina (Ppd) che spesso viene aggiunta all'henne' naturale per ottenere un colore piu' scuro e duraturo, per le sue caratteristiche molecolari puo' indurre sensibilizzazione cutanea con varie manifestazioni cliniche alle ri-esposizioni, tra cui la piu' comune e' la dermatite allergica da contatto.
Nelle persone allergiche al composto, in particolare, il tatuaggio temporaneo puo' scatenare reazioni violente con gonfiore e rossore, mentre in chi ha una pelle molto sensibile e delicata puo' dare origine a una dermatite irritativa piu' lieve, ma altrettanto fastidiosa". Secondo i risultati emersi, nel 50% dei casi presi in esame i tatuaggi all'henne' provocano manifestazioni cutanee come prurito, eritemi, vescicole e bolle, orticarie, o reazioni sistemiche come linfoadenopatie e febbre entro uno o due giorni dalla prima applicazione; nel restante 50%, invece, i sintomi compaiono solo dopo un ritocco- mostrando quindi una sensibilizzazione cutanea alla para-fenilendiammina (Ppd) presente nell'henne'- fino a 72 ore dall'effettuazione del tatuaggio.
(Red/ Dire)