(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 21 giu. - "Le disuguaglianze sono il tema principale che cerchiamo di superare con la ricerca e con strumenti scientifici come l'HTA". Lo ha detto Stefano Vella, presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), in apertura del 10mo Congresso nazionale della Societa' italiana di Health Technology Assessment international (Sihta), inserito all'interno del XIV Annual Meeting Health Technology Assessment international in corso a Roma fino al 21 giugno.
"Siamo stati incaricati - prosegue Vella - di coordinare una grande joint action finanziata dalla Commissione europea sulle disuguaglianze di salute nel nostro continente e stiamo anche coordinando un progetto che si chiama 'To reach' riguardo i sistemi sanitari dei diversi Paesi per renderli piu' omogenei e resilienti. Quasi tutti sono universalistici, una cosa straordinaria che in pochi nel resto del mondo hanno salvo in Canada e in Australia, ma hanno delle difficolta' perche' le risorse sono limitate. E' necessario mettersi insieme per scambiarsi le best practice e mantenere un patrimonio straordinario che, assicuro, si vede quando non c'e'".
"Il ruolo dell'HTA in campo farmacologico e' essenziale - sottolinea il presidente -. L'Aifa e' una delle poche agenzie europee ad avere all'interno una struttura dedicata proprio a questa funzione. E' chiaro che non possiamo sprecare il denaro per acquistare farmaci che funzionano poco a scapito di altri che possono cambiare la storia di una malattia. In particolare per l'Aifa, L'HTA aiuta a capire e a pesare il valore dei farmaci.
Per fortuna abbiamo una sanita' straordinaria, che va pero' difesa con l'appropriatezza, capendo cosa vale la pena proporre e abbattendo gli sprechi. L'HTA e' quindi uno strumento essenziale per mantenere il sistema". Nel prossimo futuro ci troveremo a fronteggiare delle sfide incredibili avendo come scenario una popolazione invecchiata, composta da piu' malati cronici. "Le terapie e le tecnologie - spiega Walter Ricciardi, Presidente dell'Istituto Superiore di Sanita' - saranno innovative ed efficaci ma le risorse per acquistarle, limitate. Tutto questo se non viene gestito bene portera' a una tempesta perfetta e le persone non potranno accedere ai farmaci.
Il metodo che abbiamo a disposizione per mantenere questo equilibrio e' l'HTA. In sostanza si tratta di fornire quei farmaci, quelle tecnologie e quei vaccini che hanno un rapporto costo beneficio adeguato". Per capire quanto sia "utile e vantaggioso" avere un sistema universalistico, Ricciardi ha fatto la comparazione con il sistema statunitense: "Se un nostro cittadino italiano vivesse negli Stati Uniti dovrebbe pagare 5mila dollari al mese per pagare vaccini, farmaci, cure ambulatoriali, interventi e trapianti. Se consideriamo un nucleo familiare medio di 4 persone la cifra salirebbe a 20mila euro.
Proprio per questo dobbiamo difendere un servizio nazionale pubblico ma senza slogan e ideologie". Sul ruolo crescente dell'HTA in Italia si concentra infine Americo Cicchetti, presidente SIHTA. "Dodici anni fa - osserva -, nella prima edizione del congresso internazionale dell'HTAi, si discuteva di HTA solo nelle universita' mentre oggi si parla di modello istituzionale. Il problema di questo modello e' che in parte e' decollato e in parte no. La cosa certa e' che il Congresso della Societa' italiana di HTA, inserito nell'Annual meeting internazionale, che stiamo celebrando a Roma in questi giorni, ci fa dire che abbiamo le competenze tecnico scientifiche e probabilmente anche istituzionali per creare un framework adatto".
"Anche perche' - evidenzia Cicchetti - e' l'unica via d'uscita, rispetto a un sistema sanitario che in questa forma universalistica rischia di non essere piu' sostenuto. Abbiamo bisogno di strumenti e approcci che ci consentano di adottare decisioni allocative molto puntuali, in alcuni casi anche complicate, ma che possano essere radicate, in primo luogo, sull'evidenza scientifica e poi su un percorso condiviso con gli stakeholders che porti alla decisione piu' difficile ad essere accettabile dal punto di vista sociale e politico. Ecco perche' abbiamo lanciato lo slogan dell'HTA come diritto umano, ossia il diritto dei cittadini ad avere un buon governo della sanita'. Non perche' il nostro governo non lo sia. Ma avere un buon governo dell'innovazione significa avere strumenti qualificati, cosi' come e' l'HTA, in modo tale che le decisioni emerse siano facilmente interpretabili e accettabili da parte delle persone, rispettino la loro dignita', garantiscano l'accesso a quelle cose che hanno un valore tecnico e sociale. Siamo di fronte a un bivio alla fine della corsa - conclude -. La notizia positiva e' che arriveranno tante innovazioni. Quella negativa e' che non possiamo pensare che tutte siano finanziate dalla crescita del sistema sanitario. Abbiamo bisogno di strumenti raffinati per poter decidere e allocare in maniera puntuale. Per il bene dei cittadini".
(Red/ Dire)