(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 14 giu. - L'istituzione di un Osservatorio Nazionale per il monitoraggio di aggressioni e violenze agli operatori sanitari diventa una esigenza sempre piu' pressante per gestire la prevenzione di questi eventi nelle strutture sanitarie pubbliche e private. A lanciare tale proposta e' stata Antonia Carlino della Segreteria Generale del Sindacato, a margine della Tavola rotonda 'Violenza a danno dei sanitari: Un problema non solo di genere' in cui si e' discusso proprio di questi argomenti, organizzata a conclusione del IV Congresso Nazionale Cisl Medici svoltosi a Roma. I partecipanti all'incontro Rossana Ugenti, direttore Generale delle professioni sanitarie del Ministero della Salute, Antonella Ninci, Coordinatrice dell'Avvocatura Regionale Inail Toscana e presidente del CUG dell'Istituto, Tiziana Frittelli, direttore generale Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma, Domenico Della Porta, referente nazionale Medicina e Sicurezza sul Lavoro Federsanita' ANCI e Piernicola Silvis, Questore di Foggia hanno condiviso la costituzione di un tavolo tecnico permanente da cui far nascere l'Osservatorio Nazionale mettendo in rete le sinergie finora sviluppate sulla scottante questione per sensibilizzare innanzitutto i datori di lavoro a sostenere adeguate azioni volte ad una valutazione del rischio aggressione e violenza in sanita' completa ed esauriente.
Sulla falsariga dell'accordo quadro europeo recepito il 25 gennaio 2016 da CGIL-CISL-UIL e Confindustria per il contrasto alla violenza sui luoghi di lavoro, ha detto Antonia Carlino, si potrebbe mettere in piedi un analogo accodo quadro nella PA, ma soprattutto in sanita', vista la maggiore esposizione del personale sanitario allo specifico rischio in questione, per richiamare l'attenzione ed enfatizzare la responsabilita' dei direttori generali, spesso sordi a richieste di legittime misure di sicurezza di medici ed infermieri infermieri quotidianamente impegnati nel proprio lavoro di cura. Siamo arrivati al punto in cui il fenomeno "aggressioni e violenze in sanita'" non deve essere piu' tollerato e minimizzato, ma affrontato con decisione con interventi preventivi da porre in essere comprendenti misure strutturali ed organizzative oltre ad una adeguata formazione per gli operatori.
E pensare, ha detto Della Porta, che gia' si hanno a disposizione strumenti in grado di avviare una compiuta valutazione di questi rischi in ambito lavorativo da circa venti anni, subito dopo la promulgazione del decreto legislativo 626/1994 entrato in vigore il 1 gennaio 1997. Con la Sentenza della Cassazione 4012 del 1998, infatti, la Suprema Corte preciso' che il Datore di Lavoro e' il destinatario privilegiato del dovere di sicurezza: ha l'obbligo di osservare non solo le norme specifiche dettate dalla legislazione vigente (all'epoca 626/94, oggi 81/2008), ma anche le norme di prudenza, diligenza e perizia, in relazione alla concreta pericolosita' del lavoro (aggressioni e Violenze), tenendo conto sia dei rischi collegati alla prestazione lavorativa intrinseca (rischi safety), sia di quelli derivati da cause cd esogene (rischi security).
Partendo dalle specifiche indicazioni delle schede informative elaborate dall'Agenzia Europea sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, Della Porta ha sottolineato l'importanza di un valido Servizio di Prevenzione e Protezione a supporto della valutazione del rischio aggressione e violenza sul lavoro, che faccia ricorso a professionalita' multidisciplinari quali psicologi, sociologi, esperti in comunicazione e in comportamenti, oltre alle figure tradizionali quali tecnici della prevenzione e medici competenti. A questo punto sono stati indicati i vari passaggi da tener presente nel percorso valutativo, dalla individuazione dei gruppi omogenei alla classificazione dei motivi delle aggressioni, dall'analisi degli indicatori di probabilita' a quelli di entita', e poi la quantificazione del rischio, il calcolo del rischio residuo, il monitoraggio e l'analisi di eventi sentinella ed infine la individuazione degli interventi di miglioramento.
(Red/ Dire)