(DIRE-Notiziario settimanale Sanita') Roma, 11 gen. - "Occorre tornare alle buone, vecchie regole dell'arte medica, ai suoi capisaldi, che hanno permesso un abbattimento della mortalita' per infezioni quasi totale. Prima dell'era degli antibiotici e dell'era delle vaccinazioni, le infezioni erano la causa piu' frequente di mortalita' a tutte le eta'. Dopo una fase, paragonabile all'eta' dell'oro, in cui ricerca scientifica ed educazione medica hanno marciato affiancate, oggi stiamo ripiombando verso una sorta di nuovo Medioevo scientifico. Ogni giorno ci sorprende con la notizia di grandi e piccoli colpiti da una meningite fulminante: al nord e al sud; giovani e meno giovani, in centri meno attrezzati e in centri di eccellenza, come se la ripresa di questa patologia non guardasse in faccia nessuno. Non e' facile spiegarsi cosa stia cadendo e il perche' di un risveglio della malattia in forme impossibili da curare". Lo afferma Paola Binetti, deputata dell'Udc, che continua: "Gia' quest'estate lo streptococco della meningite aveva colpito in forma fulminante una giovanissima, di appena 18 anni, che tornava dalla Gmg, il popolare pellegrinaggio di milioni di giovani di tutto il mondo. E poi da allora, come in uno stillicidio inarrestabile, si sono succedute in tutta Italia notizie con la morte di persone colpite dalla meningite".
Per Binetti "e' possibile attribuire la responsabilita' di tutto cio' alla riduzione del numero di vaccinazioni; alla superficialita' con cui si considera debellata una malattia, mentre invece e' soltanto in fase dormiente. Ci hanno spiegato che e' venuto meno l'effetto gregge: quello che ad un determinato livello, non inferiore al 95%, protegge l'intera popolazione, anche i non vaccinati... Ma al di sotto di questa soglia sovraespone tutti ai rischi di una aggressione infettiva resistente anche agli antibiotici piu' potenti. Ora in legge di bilancio e' stato approvato un piano vaccini tanto piu' efficace quanto prima si iniziera' con la sua somministrazione. E perdere tempo significa permettere che nuove vite umane siano esposte a rischi gravissimi.
Per questo- esorta Binetti- chiediamo al ministro Lorenzin di non accontentarsi del brillante risultato ottenuto con la legge finanziaria, ma di pretendere che parta da subito una doppia operazione. Una concreta, effettiva, fatta di vaccinazioni; ma l'altra piu' sottile e complessa fatta di formazione e di informazione, per sconfiggere definitivamente ideologie scientificamente infondate che rivendicano diritti che tali non sono quando e' in gioco la salute pubblica. Ben venga quindi un 2017 all'insegna di una instancabile campagna di vaccinazioni per tutti coloro che sono esposti a rischi di vario tipo".
(Wel/ Dire)