(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 22 feb. - I lavoratori del settore manifatturiero iniziano a chiedere l'accesso a programmi di prevenzione: tra i benefit aziendali piu' attesi, infatti, subito dopo la sanita' integrativa, richiesta dal 78% dei lavoratori, figurano l'orario flessibile 42% e i programmi di prevenzione sanitaria 39%. Un trend che inizia a sollecitare l'interesse anche delle imprese del settore, sempre piu' disposte a considerare la prevenzione sanitaria una forma di welfare aziendale. Stili alimentari, stili di vita e invecchiamento attivo superano il 90% delle preferenze espresse dalle aziende manifatturiere che hanno gia' attivato programmi di sanita' in azienda. È questa la tendenza rilevata dai dati dell'osservatorio sulla sanita' integrativa di G&G Associated su un campione di 800 imprese e 1.200 lavoratori del settore industria intervistati a fine 2016, che e' stata al centro del dibattito 'Stili di vita: l'esperienza della sanita' integrativa', organizzato oggi a Roma da Federmanager.
A questo si aggiunge il quadro di un Paese in cui, secondo la rilevazione eseguita dall'istituto su un campione piu' vasto di cittadini (3.800 interviste su popolazione Italia), il 78% degli italiani dichiara di aver paura di dover ridurre o rimandare le spese sanitarie nel prossimo futuro: ad essere a rischio, subito dopo la spesa odontoiatrica (57%), compare quella in prevenzione sanitaria (47%) e, infine, quella per le visite specialistiche (42%). "È evidente che la sanita' integrativa - ha commentato in apertura dei lavori il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla - e' ormai considerata uno dei benefit piu' apprezzato dai lavoratori. Federmanager ha sperimentato gia' da tempo e con successo forme di sanita' integrativa che tutelano i manager e che costituiscono un modello di assistenza sanitaria no profit di valenza strategica per il Paese".
Secondo lo studio, inoltre, l'ingresso delle aziende da un lato e la tecnologia dall'altro sta aumentando "la propensione del sistema ad occuparsi della prevenzione e della modificazione della condotta del cittadino - paziente - ha fatto sapere Giuseppe Torre di G&G Associated - Il crescente numero di polizze aziendali finalizzate alla promozione di stili alimentari e di vita corretti e' un indicatore interessante di come sta evolvendo il concetto di welfare aziendale: oggi e' piu' alta la propensione ad attivare politiche che incidono direttamente sui comportamenti dei lavoratori".
Il cosiddetto 'secondo pilastro', ha aggiunto ancora Cuzzilla, deve essere agevolato "con politiche fiscali e normative che incentivino il piu' possibile imprese e lavoratori ad aderire ai fondi sanitari integrativi, perche' questo produce esternalita' positive. In particolare per la prevenzione: questo e' l'ambito in cui il 'secondo pilastro' puo' esprimere tutte le potenzialita', venendo incontro alle esigenze delle persone che, a causa delle difficolta' economiche - ha infine concluso il presidente di Federmanager - stanno rimandando le cure".
(Red/ Dire)