(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 6 dic. - Con 2.350 medici oculisti e un totale di 3.700 partecipanti si chiude a Roma dopo quattro giornate il 97esimo Congresso nazionale della Societa' Oftalmologica italiana.
Soddisfatto il presidente della Soi, Matteo Piovella, che fa un bilancio all'agenzia Dire.
"I numeri sono molto buoni: siamo sempre stati stabili o in lieve crescita- dice Piovella- ma quest'anno abbiamo ottenuto il record assoluto di presenze dal 2006, con 2.350 medici oculisti, un numero straordinario per un unico congresso, con una partecipazione totale di 3.700 persone. Direi che sono molto soddisfatto e che il bilancio e' piu' che positivo, ma allo stesso tempo sento anche una grandissima responsabilita' perche' il prossimo anno dovremo cercare di fare uguale, ma soprattuto di fare meglio". La Soi, quindi, e' gia' a lavoro per il prossimo Congresso.
"Si trattera' di una grande sfida- prosegue Piovella- noi siamo probabilmente una delle poche societa' nazionali che e' riuscita a creare una via anche a livello internazionale, con le piu' importanti societa' oftalmologiche del mondo. Ora noi abbiamo due eventi, che si svolgono grosso modo ogni sei mesi, uno a maggio e l'altro a novembre. Per cui il prossimo congresso internazionale si svolgera' a Milano dal 16 al 19 maggio 2018 (alla Fiera di Milano), un appuntamento per noi fondamentale per il prossimo anno, che si concludera' a Roma con il congresso nazionale alla fine di novembre- conclude Piovella- all'Hotel Rome Cavalieri".
PIOVELLA RICONFERMATO ALL'UNANIMITA' L'assemblea dei soci Soi ha riconfermato all'unanimita' Matteo Piovella presidente della Societa' Oftalmologica italiana. "Sono ovviamente soddisfatto- commenta Piovella all'agenzia Dire- anche perche' penso di vivere una situazione straordinaria: ricordo che la mia direzione nella Soi e' cominciata nel 1998 e, alla fine di questo nuovo mio mandato, saranno trascorsi 25 anni. Quindi ho una grandissima responsabilita' e ringrazio tutti i soci che mi hanno ancora una volta ridato la fiducia. Per me questo sara' da stimolo per riuscire a risolvere tutte le problematiche che la Societa' Oftalmologica italiana da anni si e' messa sulle spalle".
Secondo Piovella, ora c'e' la necessita' di continuare "a sostenere i medici oculisti per poter dare le cure migliori ai nostri pazienti- spiega- abbiamo bisogno di far comprendere alla politica che le regole vanno rispettate e che la qualita' e l'evoluzione devono essere sostenute. Siamo consapevoli dei grandi problemi, pero' ci sono situazioni che devono essere inevitabilmente migliorate con la collaborazione di tutti, ma soprattutto finalizzate in modo positivo, torno a ripetere, per il bene dei pazienti".
Piovella, che sara' alla guida della Soi per altri quattro anni, e' riuscito a portare a votare quasi 2mila oculisti. Ma ora gia' guarda al futuro. "Aver movimentato cosi' tanti soci, con quasi il doppio del numero di votanti normalmente presente (siamo infatti circa al 45% dei votanti)- sottolinea Piovella- direi che crea una grande responsabilita'. Responsabilita' che, posso rassicurare tutti, si basa su una grande esperienza e su una capacita' costruita anno dopo anno e che sicuramente continuero' a mettere a disposizione senza risparmiarmi di tutti i 7mila oculisti italiani, ma soprattutto delle decine di milioni di pazienti che in questo momento vivono una criticita' assistenziale a livello oftalmico. Perche' questo- conclude- mi preoccupa molto".
TUMORE OCCHIO, PIÙ FREQUENTE MELANOMA COROIDE: COLPITI 200 L'ANNO "Il principale tumore dell'occhio nell'adulto e' il melanoma della coroide, che colpisce circa 200 persone all'anno nel nostro Paese". Lo fa sapere il professor Edoardo Midena, direttore della Clinica Oculistica dell'Universita' - Azienda Ospedaliera di Padova, intervistato dall'agenzia Dire in occasione del 97esimo Congresso nazionale della Societa' Oftalmologica italiana.
"Chi sono i soggetti piu' a rischio e quali le prime avvisaglie? Oltre all'eta' adulta non esistono concettualmente altri fattori di rischio particolari- risponde Midena- quanto alle prime avvisaglie dipendono da dove e' localizzato il tumore dentro all'occhio, perche' se e' al centro della zona della retina si manifestera' molto presto, con disturbi visivi come la distorsione delle immagini; se fosse invece nella parte periferica della retina si manifestera' tardivamente con l'effetto di una perdita del campo visivo, cioe' il soggetto vedra' un'ombra di lato e quindi si rivolge all'oculista".
Ma quando possono essere operati i tumori oculari e che percentuale c'e' di buona riuscita dell'evento? "Rispetto al passato oggi possono essere operati quasi tutti i tumori dell'occhio- fa sapere Midena- mentre nel passato l'unico intervento era rimuovere l'occhio in toto, anche anche se era un occhio che vedeva benissimo. Oggi noi sappiamo che utilizzando le tecniche cosiddette 'conservative' ci si riferisce alla conservazione del bulbo oculare, quindi anche tumori di grandi dimensioni, che prima erano totalmente destinati alla enucleazione, possono essere oggi trattati. Il grande messaggio che finora non e' ben noto e' che il controllo locale della malattia oculare neoplastica avviene nei centri specializzati in oltre il 95% dei casi, che e' una cosa incredibile nel campo della oncologia medica e chirurgica. Quindi questo ancora di piu' muove alla necessita' di una diagnosi corretta e di un trattamento adeguato".
La ricerca intanto va avanti anche in questo campoà "Per definizione la ricerca va sempre avanti in medicina- aggiunge ancora Midena- diciamo che, a fronte di un controllo quasi completo della malattia locale, il problema del melanoma della coroide sono le metastasi che sono di tipo sistemico e sono a livello del fegato, per il quale la sopravvivenza diminuisce drasticamente. Quindi la ricerca mira a scoprire quei tumori, quindi quei soggetti che hanno il tumore che siano piu' a rischio di questo fenomeno. E questo e' possibile oggi con un'indagine di tipo genetico che si fa direttamente sulla lesione intraoculare. Nel momento in cui si va a fare l'intervento per il trattamento della lesione oculare si campiona una microscopica quantita' del tessuto della lesione- conclude l'esperto- e si fa un'analisi genetica".
(Red/ Dire)