Carenza farmaci, all'Aifa firmato documento comune
Tra ministero, Regioni Lazio e Lombardia e associazioni settore
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 14 set. - Un documento condiviso sulla distribuzione dei medicinali sottoscritto dalle principali associazioni di settore (Farmindustria, AssoGenerici, Federfarma Servizi, Associazione Distributori Farmaceutici (Adf), Federfarma e Assoram) e frutto della collaborazione tra ministero della Salute, Aifa, Regione Lazio e Regione Lombardia. È stato sottoscritto nei giorni scorsi a Roma all'Agenzia italiana del Farmaco e costituisce "un punto di partenza importante- fanno sapere- per la realizzazione di iniziative condivise su una problematica, quella delle indisponibilita' di medicinali sul territorio nazionale, che richiede per sua stessa natura l'impegno di tutti gli enti e i soggetti che a diverso titolo esercitano la propria attivita' nel settore del farmaco".
Commenta il presidente dell'Agenzia, Mario Melazzini: "La sottoscrizione di questo documento testimonia l'impegno capillare e profuso di tutte le istituzioni coinvolte a vario livello nella filiera farmaceutica che hanno insieme l'obiettivo comune di garantire sempre la qualita', la sicurezza e l'accesso al 'bene' farmaco in tutte le fase del suo ciclo di vita. Non posso non sottolineare e apprezzare il grande senso di responsabilita' dimostrato da tutti i soggetti intervenuti oggi a firmare questo accordo".
Nel documento si ribadiscono i principi normativi fondamentali che regolamentano il settore del farmaco, che deve essere in primo luogo considerato come "servizio pubblico, con particolare riguardo agli aspetti della distribuzione, sia all'ingrosso sia al dettaglio, che hanno come fine ultimo quello di tutelare la salute pubblica e del singolo, garantendo la disponibilita' e l'accessibilita' al farmaco".
La necessita' di intervenire in modo sistematico e incisivo sulle numerose segnalazioni riguardanti l'indisponibilita' di alcuni medicinali nel nostro Paese, infatti, ha portato nel 2015 all'istituzione di un tavolo di lavoro, cui prendono parte, con il supporto del Comando Carabinieri Nas, le amministrazioni e all'avvio di un progetto pilota che consentisse di individuare modalita' condivise per l'intensificazione delle attivita' di vigilanza sulla concreta applicazione delle norme vigenti, attraverso una serie di controlli sul territorio.
"Il lavoro di questo tavolo- evidenzia il direttore generale di Aifa, Luca Pani- e' di fondamentale importanza perche' consolida il ruolo del 'regolatorio' in un contesto e un momento storico in cui il farmaco, che sta diventando un bene sempre piu' piccolo dal valore sempre piu' grande, puo' divenire oggetto di interessi che sfuggono ai principi etici. Per fortuna l'Italia puo' vantare uno dei sistemi di vigilanza tra i piu' efficienti in Europa, messo in atto dalle forze di polizia specializzate nella tutela della salute".
I lavori del tavolo hanno consentito, gia' nei primi mesi, la definizione, rispetto all'ambito territoriale della Regione Lazio, di una lista di farmaci indisponibili "nella cui stesura si e' tenuto conto di tre elementi fondamentali- si legge in una nota di Aifa- quali la rilevanza terapeutica, l'assenza o esiguita' di analoghi o alternative disponibili e l'interesse di tutela della salute pubblica e di una lista di operatori (individuati sulla base dei dati disponibili nel sistema tracciabilita') che avrebbero effettuano attivita' di esportazione relativamente ai medicinali inseriti nella lista". Le successive attivita' di controllo effettuate dai militari del Nucleo Nas di Roma presso gli operatori individuati, nel corso delle quali si e' proceduto alla verifica della documentazione relativa ai farmaci indicati nella lista e oggetto di esportazione, hanno in seguito condotto alla comminazione delle sanzioni amministrative per le irregolarita' accertate in sede ispettiva.
L'adesione di altre Regioni al progetto avviato nel Lazio e in Lombardia consentira' inoltre "una piu' estesa sistematizzazione e intensificazione delle attivita' di vigilanza. Il possibile verificarsi di distorsioni del mercato, richiede una costante attivita' di controllo, non solo a tutela dei pazienti, ma anche di tutti gli operatori che, nel nostro Paese, svolgono la propria attivita' con rigore e correttezza", conclude la nota di Aifa.
(Wel/ Dire)
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