(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 7 set. - Dopo il terremoto del 24 agosto scorso, anche i medici sono scesi in campo per garantire l'assistenza alle persone e dare il loro contributo: ACOI - "Come chirurghi italiani vogliamo innanzitutto esprimere tutta la nostra solidarieta' alle popolazioni colpite dal sisma. Siamo stati impegnati in prima linea nella gestione di questa drammatica situazione. La rete delle emergenze-urgenze del servizio sanitario nazionale, in particolare nel Lazio e nelle Marche, ha saputo rispondere con grande professionalita'. Un ringraziamento ai tanti colleghi che hanno lavorato con dedizione per garantire la migliore assistenza possibile. E' la migliore dimostrazione dell'indispensabilita' di un buon Servizio sanitario nazionale pubblico". Lo ha affermato il vicepresidente Acoi (Associazione chirurghi ospedalieri italiani), Piero Marini. SIMG - "La nostra solidarieta' ai concittadini colpiti dal sisma deve trovare espressione concreta attraverso gli strumenti e le risorse che ci sono propri. Siamo medici di famiglia e il nostro sforzo sara' quello di aiutare i nostri colleghi a riprendere e continuare il loro lavoro in maniera decorosa ed efficace.
Abbiamo garantito immediatamente un aiuto ai nostri medici, che ne facciano richiesta, fornendo loro supporto professionale nelle forme e nei modi propri della nostra missione". Cosi' Claudio Cricelli, presidente della Societa' italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg).
"La societa' Dedalus- afferma Cricelli- garantisce il supporto agli utenti Millewin sia per la fornitura di apparecchiature che per la ricostruzione degli archivi perduti. La fornitura delle apparecchiature mediche di base, ove necessaria, sara' effettuata a carico della Simg. Tutto questo deve avvenire senza clamori.
Non stiamo compiendo alcun atto straordinario, ma solo il nostro umano dovere di medici. Invito pertanto tutti i Soci, i colleghi e i cittadini a contribuire con risorse personali, attraverso piccole o grandi donazioni, a questo nostro impegno a favore della continuita' del lavoro dei medici di famiglia dei paesi colpiti dalla sciagura. Le donazioni saranno gestite e rendicontate direttamente dalla giunta esecutiva nazionale.
Ringrazio tutti per la vicinanza e la generosita'".
AMD - Una linea telefonica dedicata, tramite la quale i pazienti possano rintracciare medici diabetologi che, su base volontaria, si rendono disponibili per rispondere alle loro domande. Un camper mobile, adeguatamente equipaggiato e presidiato da diabetologi della zona e postazioni ambulatoriali per assicurare prestazioni specialistiche in tutti i comuni colpiti dal sisma. E fondi finalizzati alla ricostruzione affinche', passata l'emergenza, si possa dar vita a progetti specifici per migliorare l'assistenza diabetologica. Queste le tre principali linee d'azione su cui l'Associazione medici diabetologi (Amd), di concerto con Diabete Italia, la federazione che raccoglie tutte le principali sigle del mondo del diabete nel nostro Paese, sta lavorando per dare il suo supporto alle popolazioni del Centro Italia interessate dal terremoto di questi giorni.
"Per i pazienti diabetici che risiedono nelle zone terremotate cio' che sara' davvero cruciale e' l'organizzazione dell'assistenza nel lungo periodo- evidenza Nicoletta Musacchio, Presidente Amd- In questa prima fase non c'e' ancora una vera e propria emergenza diabetologica. Ma quando si spegneranno i riflettori e lentamente si cerchera' di ripristinare una situazione di normalita', questi pazienti dovranno poter fare affidamento sulla continuita' delle cure, data la cronicita' della loro patologia. Pertanto, il Consiglio direttivo di Amd si e' subito attivato per mettere in piedi servizi concreti che aiutino i malati a non perdere il contatto con i medici diabetologi del loro territorio, considerando anche i danni riportati dalle strutture ospedaliere o la difficolta' di raggiungere quelle funzionanti".
"Siamo in contatto con i presidenti delle sezioni regionali Amd interessate dal sisma- prosegue Musacchio- per rendere operativa una task force che coordini l'attivazione, lo svolgimento e l'efficacia delle attivita' previste e per interfacciarci con le autorita' del posto in modo da capire cos'altro possa essere necessario. Ci tengo a precisare che tutta l'operazione viene condotta, attraverso una regia comune, in collaborazione con Diabete Italia e tutte le sue componenti mediche, infermieristiche, di volontariato, affinche' la risposta all'emergenza, sul fronte diabete, sia unitaria non solo a livello locale ma anche nazionale. Nell'ambito di quest'iniziativa corale, Amd sta facendo la sua parte, mettendo a disposizione fondi, competenze medico-scientifiche e attrezzature. Gia' in occasione del terremoto dell'Aquila ci eravamo adoperati per prestare assistenza alla popolazione e, facendo tesoro di quell'esperienza, avevamo stilato il documento 'Emergenza e Diabete', validato e patrocinato dall'International Diabetes Federation, con informazioni utili ai pazienti e raccomandazioni su come istituire la task force diabetologica".
Tra i contenuti del documento d'interesse per i cittadini, suggerimenti per essere pronti a gestire la propria patologia in caso di emergenza (come l'elenco delle scorte mediche da avere pronte all'uso e degli alimenti di cui fare provvista o l'invito a portare sempre con se' il tesserino 'Io sono diabetico'), indicazioni sulla conservazione dei farmaci (come l'insulina puo' essere conservata a temperatura ambiente per 28 giorni) e su come comportarsi quando l'emergenza e' in atto (ad esempio cercare la postazione diabetologica nel centro medico principale dell'area della catastrofe).
"Con l'esperienza gia' maturata sul fronte di emergenze di questo tipo e i nuovi strumenti che implementeremo- conclude Musacchio- ci auguriamo di poter aiutare i pazienti diabetici del Centro Italia colpiti dalla tragedia del terremoto e tutti i loro familiari, fornendo a queste persone un valido supporto, non solo scientifico e umano ma soprattutto concreto e tangibile".
(Wel/ Dire)