(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 7 set. - "Voi vi occupate della cura del cuore. Quanta simbologia si nasconde in questa parola e quante attese vengono riposte in questo organo umano". Queste le parole di Papa Francesco in occasione della sua visita, la prima per un Pontefice a un congresso di medicina, a Esc, il congresso della Societa' europea di cardiologia, il piu' importante a livello mondiale, che, dopo 56 anni, si e' svolto a Roma animando gli spazi della Fiera dal 27 al 31 di agosto, con la presenza di circa 35mila cardiologi provenienti da oltre 140 Paesi.
Il Santo Padre nel suo discorso ha toccato aspetti spirituali e sociali e si e' soffermato sulla coesione tra ricerca scientifica e visione alla totalita' dell'essere umano: "Tra le vostre mani passa il centro pulsante del corpo umano, pertanto la vostra responsabilita' e' grande. Sono certo che trovandovi di fronte a questo libro della vita, che porta in se' ancora tante pagine da scoprire, voi vi accostate con trepidazione e senso di timore".
Il Pontefice ha sottolineato anche l'importanza della ricerca scientifica per la vita e la salute delle persone: "La Chiesa non solo vi accompagna in questo cammino cosi' arduo, ma se ne fa promotrice e intende sostenervi, perche' comprende che quanto e' dedicato all'effettivo bene della persona e' pur sempre un'azione che proviene da Dio. La natura in tutta la sua complessita', e anche la mente umana, sono creature di Dio. Lo studioso puo' e deve investigarle, sapendo che lo sviluppo delle scienze filosofiche ed empiriche e delle competenze pratiche che servono il piu' debole e malato e' un servizio importante che si inscrive nel progetto divino. L'apertura alla grazia di Dio, fatta tramite la fede, non ferisce la mente, anzi la spinge a una conoscenza della verita', piu' ampia e utile per l'umanita'".
"Tuttavia, "le sole scienze, naturali e fisiche, non bastano per comprendere il mistero che ogni persona contiene in se'. Se si guarda all'uomo nella sua totalita'- ha concluso Papa Bergoglio- si puo' avere uno sguardo di particolare intensita' ai piu' poveri, ai piu' disagiati ed emarginati perche' anche a loro giunga la vostra cura, come anche l'assistenza e l'attenzione delle strutture sanitarie pubbliche e private".
Fausto Pinto, presidente di Esc, nel suo saluto al Santo Padre ha dichiarato: "La Societa' europea di cardiologia, come il Vaticano, e' impegnata ad alleviare la sofferenza e a promuovere l'adozione di stili di vita sani. Entrambi condividono il comune obiettivo di fornire assistenza ai bisognosi e aiutare le persone a vivere una vita piu' produttiva. Molto ancora potrebbe essere fatto. Solo in Europa, 1,4 milioni di persone di eta' inferiore ai 75 muore prematuramente ogni anno a causa di infarti e ictus perche', in molti casi, non hanno ricevuto un aiuto sanitario tempestivo ed efficace e di cui avrebbero avuto bisogno. I governi, i sistemi sanitari pubblici, le cliniche, gli ospedali, le universita', dobbiamo tutti riconoscere l'urgenza di affrontare questa emergenza di salute pubblica".
Pinto ha continuato sottolineando come "le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nella popolazione femminile e maschile in Europa. Si stima che tale mortalita' rappresenti circa la meta' del totale delle cause di decesso nel nostro continente, causando 4,35 milioni di morti ogni anno nei 52 stati membri. L'impegno di questi anni della Societa' europea di cardiologia e' stato rivolto a favorire lo sviluppo della cardiologia, organizzare scambi scientifici, incoraggiare il network tra professionisti e stabilire gli standard di formazione per la cardiologia al fine di migliorare la longevita' e la qualita' della vita della popolazione europea, riducendo l'impatto delle malattie cardiovascolari".
I cardiologi italiani "sono fortemente colpiti ed emozionati dall'attenzione che Sua Santita' ha voluto riservare ad un convegno di medici cardiologi, continuamente impegnati nella missione fondamentale: ridurre l'impatto delle malattie cardiovascolari, la principale causa di mortalita' nel mondo", hanno dichiarato Michele Gulizia, Anmco-Associazione nazionale medici chirurghi ospedalieri, Leonardo Bolognese, Federazione italiana cardiologia, Francesco Romeo, Societa' italiana cardiologia, i tre cardiologi italiani che hanno fortemente voluto che l'edizione 2016 facesse tappa a Roma, contribuendo efficacemente al miglior successo di questa manifestazione.
"La presenza del Papa- hanno continuato- e il suo messaggio sicuramente ci indichera' la via maestra per un approccio volto al rafforzamento della nostra missione, che nell'agire si fonda sulla centralita' dell'uomo. La nostra attivita', le scoperte scientifiche, lo sviluppo della tecnologia e della scienza in ambito cardiologico non possono sviarci dalla consapevolezza che si e', soprattutto, al servizio del paziente. Nella nostra visione cristiana la tecnologia e la scienza sono volte alla centralita' del malato che prima di tutto e' un uomo sofferente".
(Wel/ Dire)