(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 19 ott. - "Siamo andrologi e lavoriamo in collaborazione con la medicina della riproduzione, quindi con i centri Pma. Ad oggi tutta la tematica della medicina della riproduzione non ha Lea specifici, ma frammentati per singole prestazioni e neanche tutte. Per cui, a livello delle diverse Regioni, c'e' confusione e manca un'omogeneita' di comportamento". Cosi' Carlo Foresta, direttore del Centro di andrologia e medicina della riproduzione dell'Universita' di Padova e past president della Societa' italiana Andrologia e Medicina della Sessualita', interpellato dall'agenzia Dire.
"I pazienti che per queste problematiche sono abituati a viaggiare attraverso tutte le regioni d'Italia- spiega Foresta- si trovano molte volte in difficolta'. In alcune Regioni, per fare un esempio, le tecniche di riproduzione medicalmente assistita sono completamente a carico del sistema sanitario nazionale, in altre ci sono i ticket, in altre ancora c'e' bisogno di avere autorizzazioni dalle Regioni di partenza, quindi il sistema non e' chiaro".
"Noi ci auguriamo che nell'ambito dei nuovi Lea ci possa essere una visione unitaria di facilitazione sia per il paziente sia per i centri, in modo da creare un iter omogeneo in tutto il nostro Paese" conclude Foresta.
(Wel/ Dire)