Nel 2015 calano morti Tbc, ma occhio a coinfezioni
"Trend malattia scende, ma ci sono note dolenti"
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 19 ott. - "L'epidemia della Tbc e' piu' ampia di quanto finora si credeva, e cio' riflette i nuovi dati dell'indagine provenienti dall'India". Nonostante questo, il numero di morti e' calato del 22% dal 2000 al 2015 e quello dei nuovi casi e' sceso dell'1,2% rispetto all'anno precedente. Ma non mancano le note dolenti: dei 10,4 milioni di casi stimati (5,9 milioni tra gli uomini, 3,5 milioni tra le donne e un milione tra i bambini), per esempio, solo 6,1 milioni hanno ricevuto una diagnosi, mentre il tasso di cura per le forme resistenti e' fermo al 52%. Questi alcuni dati contenuti nel Rapporto Oms "Azioni globali e investimenti cadono molto al di sotto di quel che serve per far finire l'epidemia globale di Tbc".
Sei Paesi hanno il 60% di tutti i casi di Tbc in un anno: India, Indonesia, Cina, Nigeria, Pakistan e Sud Africa. E quest'ultimo ha il record di co-infezioni Tbc-Hiv. I morti sono stati 1,8 milioni, 400.000 dei quali avevano l'Hiv. Per quel che riguarda l'Italia, i casi notificati nel 2015 sono 3.769 (oltre 10 al giorno), 120 di Tbc multiresistente. Il 50% dei pazienti e' italiano, in gran parte anziani, e il 50% straniero. Le stime sulla mortalita' nel nostro Paese parlano di oltre 350 decessi all'anno, uno al giorno.
Quanto ai finanziamenti, per Hiv-Aids gli aiuti ammontano a 5,4 miliardi per la malaria a 1,7, mentre per la Tbc restano 700 milioni di dollari. "Siamo di fronte una battaglia in salita per raggiungere gli obiettivi globali per la tubercolosi- ha detto Margaret Chan, direttore generale dell'Oms- Ci deve essere un aumento massiccio degli sforzi, o mancheremo gli obiettivi ambiziosi che ci siamo prefissati".
(Wel/ Dire)
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