Simri: Un pediatra su 3 fuma, aiutarli a smettere
Cutrera: "Serve comunicazione mirata, stop a esposizione passiva"
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 19 ott. - "Tra i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari c'e' un tasso di fumatori piu' alto rispetto alla popolazione generale. Stiamo lavorando su questo, per far emergere le criticita'. Non bisogna comunque colpevolizzare i fumatori, medici o non, ma sicuramente vanno aiutati con programmi scientifici e una corretta informazione". Lo dice all'agenzia Dire Renato Cutrera, presidente nazionale Simri e direttore dell'Unita' operativa di Broncopneumologia dell'ospedale pediatrico Bambino Gesu', interpellato a margine del ventesimo Congresso nazionale a Roma della Societa' italiana per le malattie respiratorie infantili.
Il dato fa riferimento a una ricerca condotta dalla Simri insieme ad altre associazioni scientifiche in collaborazione con il Cnr di Palermo, che sara' diffusa prossimamente, da cui emerge che "un terzo dei pediatri fuma". Ecco perche' "dovremmo fare una campagna educativa pianificata sulla categoria", conclude Cutrera, focalizzando l'attenzione sull'importanza di diffondere le giuste nozioni, ad esempio "sui centri antifumo presenti in ogni provincia italiana, gestiti dagli pneumologi dell'adulto". UN BIMBO SU 5 CRESCE IN CASA CON FUMATORI - In Italia un bambino su cinque nasce e cresce in una casa dove si fuma, sottoposto non solo al fumo passivo ma anche al rischio di sviluppare lui stesso il vizio di accendersi una sigaretta. E' l'allarme lanciato dal ventesimo congresso nazionale della Simri, la Societa' italiana per le malattie respiratorie infantili, che si e' svolto in questi giorni a Roma con la partecipazione di oltre 500 specialisti del settore.
"Le sigarette rappresentano un serio fattore di rischio per lo sviluppo di patologie gravi", spiega Renato Cutrera, presidente nazionale Simri e direttore dell'Unita' operativa di Broncopneumologia dell'ospedale pediatrico Bambino Gesu'.
"L'esposizione passiva al fumo e' pericolosa per la salute dei bambini quanto l'inalazione diretta. Aumenta del 43% il rischio di asma, una malattia in crescita che colpisce il 10% degli italiani con meno di 14 anni". Infatti, aggiunge Cutrera, sono "oltre 400.000 le sostanze nocive sprigionate" con il fumo di una sigaretta che possono "attaccare le vie respiratorie superiori, fino ad arrivare in profondita' nei polmoni".
E il problema ancora una volta e' di cultura: troppi genitori ignorano quanto puo' far male il fumo ai loro bambini. "Un italiano su due ammette di accendersi una sigaretta davanti a un bambino o a un ragazzo", spiega Cutrera. Rappresentando oltretutto un cattivo esempio per i piu' giovani, 'incentivati' a prendere in mano sigaretta e accendino. "Un adolescente italiano su tre fuma e chi prende questo vizio in eta' precoce tende a sviluppare una dipendenza maggiore rispetto a chi inizia piu' tardi". E solo il 6% degli adolescenti, anche se consuma poche sigarette al giorno, riesce a smettere da solo, mentre la stragrande maggioranza continua per altri 16-20 anni. "Senza contare- sottolinea il presidente Simri- che oltre alle malattie respiratorie il fumo e' tra i principali responsabili di tumori e disturbi cardio-vascolari". Per questo, conclude Cutrera, "la lotta al tabagismo deve iniziare fin da piccoli".
(Wel/ Dire)
|