Fino a 5-6 anni fa disciplina non considerata in rete oncologica
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 16 nov. - Cronicita' e oncologia. Nei pazienti anziani non sono due problematiche separate ma sommate a rendere il quadro clinico ancora piu' gravoso. Ma, nonostante questo, per lungo tempo trascurato. Infatti "per tanti, troppi anni questo aspetto e' stato ignorato", ha chiarito Adriano Tocchi, vicepresidente dell'Ordine dei medici di Roma, che ha partecipato all'apertura del 29esimo Congresso nazionale della Snamid, la Societa' di aggiornamento per il medico di Medicina generale, che si e' tenuto a Roma.
"Basti pensare che fino a cinque-sei anni fa, nel costituire la rete oncologica del Lazio, la questione geriatrica non era stata considerata. Cio' lascia ancora oggi un gap dal punto di vista farmacologico, ad esempio, dal momento che non esistono medicinali studiati e calibrati appositamente". Le conseguenze? Tocchi e' stato chiaro: "Si e' verificata una serie di improprieta' nei trattamenti terapeutici, che vanno dal farmaco ai ricoveri in ospedale, quando invece il paziente potrebbe essere trattato diversamente".
La soluzione innanzitutto e' prendere consapevolezza. "Bisogna sapere che la maggioranza dei pazienti oncologici ha 70 anni: da qui puo' partire tutto il programma assistenziale e sociale. Un anziano, infatti- ha concluso Tocchi- presenta altre patologie croniche oltre al cancro e deve essere studiato in modo multidiciplinare con l'affiancamento del medico di famiglia".
(Wel/ Dire)