Uso farmaci in Italia +6% in 10 anni. Resistenza raddoppiata
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 16 nov. - "L'antibiotico resistenza pone un onere significativo sui sistemi sanitari e bilanci nazionali. Gli ospedali spendono, in media, tra i 10.000 e i 40.000 dollari per il trattamento di un paziente infettato da batteri resistenti. I costi sociali possono essere alti come i costi sanitari, a causa della perdita di produttivita' e di reddito. È tutto cio' e' preoccupante perche' stiamo andando verso una 'era post-antibiotica', dove le infezioni comuni possono diventare, ancora una volta, fatali". A rinnovare l'allarme e' l'Ocse che ha pubblicato un nuovo report sul tema con i dati aggiornati al 2014.
Negli ultimi 10 anni il consumo (anche per l'uso massiccio che se ne fa negli allevamenti) e' cresciuto in media nei Paesi Ocse del 4%, arrivando fino alla media di 20,5 dosi ogni 1.000 abitanti. Il Paese che ne consuma di piu' e' la Turchia (41 dosi ogni 1.000 abitanti), seguita dalla Grecia (34), Corea (31,7), Francia (29), Belgio (28,4) e Italia (27,8). Lo stato che ne consuma di meno e' invece il Cile (9,4 dosi) e i Paesi Bassi (10,6). Da notare come in Italia negli ultimi 10 anni l'uso degli antibiotici sia cresciuto del 6%.
In generale, l'aumento dell'uso degli antibiotici che si sta registrando influenza anche l'andamento dei livelli di resistenza che e' cresciuta in media del 5% attestandosi nei Paesi al 15%. Un fenomeno globale, se e' vero che tra il 2005 e il 2014 la prevalenza di antibiotico resistenza e' aumentata in 23 paesi su 26 mappati. E in questa graduatoria l'Italia e' il terzo paese con la piu' alta percentuale di antibiotico resistenza (33-34% nel 2014, raddoppiata dal 2005 quando era al 16-17%). Peggio di noi solo Paesi come la Grecia e la Turchia che come abbiamo visto hanno consumi ancora piu' elevati dei nostri.
(Wel/ Dire)