(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 23 mar. - "Tutti hanno universalmente diritto alle cure. Le persone straniere prive di permesso di soggiorno e i cittadini comunitari privi di iscrizione anagrafica hanno diritto ad accedere alle cure urgenti ed essenziali ancor che continuative utilizzando il codice Stp (Straniero temporaneamente presente) e del codice Eni (europeo non iscritto)". Lo dicono Matteo Schwarz e Lucia Pugliese del dipartimento Malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell'Iss (Istituto superiore di sanita'), presentando la nuova Guida sull'assistenza socio-sanitaria dedicata ai migranti dal titolo 'L'accesso alle cure della persona straniera: indicazioni operative'.
"Per cure urgenti- proseguono- si intendono le cure che non possono essere differite senza pericolo per la vita o danno per la salute della persona. Per cure essenziali si intendono le prestazioni sanitarie, diagnostiche e terapeutiche, relative a patologie non pericolose nell'immediato e nel breve termine, ma che nel tempo potrebbero determinare maggiore danno alla salute o rischi per la vita (complicanze, cronicizzazioni o aggravamenti)". Ma perche' si e' sentita l'esigenza di aggiornare la guida? "Il maggiore impulso all'aggiornamento della Guida- rispondono Schwarz e Pugliese- e' stato dato dal recepimento della direttiva 2011/24/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, recepimento avvenuto con decreto legislativo del 4 marzo 2014 N. 38 che si affianca ai Regolamenti di sicurezza sociale. Con l'introduzione di questa nuova normativa si e' data maggiore possibilita' di usufruire di cure sanitarie negli altri paesi dell'Ue".
Tra i nuovi punti della Guida, una sezione dedicata ai cittadini dell'Ue e della Eea (Area economica europea) con una trattazione dell'assistenza transfrontaliera. Sono stati, inoltre, inseriti riferimenti ai principali centri per l'immigrazione, distinguendoli per tipologia e funzioni. "La finalita' prioritaria della guida- fanno sapere ancora dall'Iss- e' quella di fornire un utile strumento operativo, soprattutto ai soggetti che si trovano a dover rispondere alle numerose richieste di assistenza e di informazione che provengono dalle persone immigrate. Gli operatori socio sanitari sono formati per seguire le persone straniere nello svolgimento dell'iter".
Intanto, alle persone straniere appartenenti a stati non facenti parte dell'elenco degli stati con i quali l'Italia ha redatto accordi bilaterali, potrebbe "non essere garantita l'assistenza sanitaria. Per questo motivo- concludono Schwarz e Pugliese dell'Iss- e' opportuno che stipulino una polizza assicurativa come e' previsto da DLvo 286/98 art. 34, comma 3".
(Wel/Dire)