"Definire cosa sono e tutelare nel lavoro il durante e dopo"
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 2 mar. - "Se chiamati siamo disposti a dare il nostro contributo". Parola di Massimo Piccioni, coordinatore generale Medico legale Inps, presente al convegno promosso da Paola Binetti sul tema 'Lavoro e Malattie rare'.
Il ruolo dell'Inps qual e'? "L'Inps non emana leggi o norme, e' solo chiamato ad applicarle. Puo' inoltre presentare delle proposte- ricorda Piccioni- e con il professor Boeri riteniamo sia utile farlo. Non mancano le leggi- sottolinea- ma viviamo una scorretta applicazione delle stesse. Siamo in un quadro di tutela che discende dalla nostra Costituzione. Ci garantiscono gli articoli da 1 a 4, l'articolo 32 sulla tutela alla Salute e l'articolo 38 comma 1 sull'assistenza sociale e comma 2 sulla previdenza sociale".
Secondo Piccioni pero' la legge di riferimento sul rapporto malattie rare e lavoro e' "la 222 dell'84 che riguarda la tutela previdenziale del lavoratore nel settore privato. Altra legge e' la 68 del '99 che prevede la tutela per l'inserimento lavorativo dei soggetti portatori di disabilita' nella misura non inferiore al 45%. Ma e' necessario questo riconoscimento?- poi chiede il medico dell'Inps- queste quote di riserva sono state utilizzate per i soggetti veramente disabili?".
La vera questione per Piccioni e' il prima, durante e dopo.
"Il prima contiene un elemento di qualita'. Come medico legale ho difficolta' ad accettare la definizione di malattia rara.
L'onorevole Binetti parla di malattie gravemente invalidanti, ma non tutte le malattie rare sono ugualmente invalidanti. La proposta di legge e' un primo strumento che dovra' arrivare ad una definizione e proteggere il soggetto con disabilita' durante il rapporto lavorativo".
La legge attuale dice che "l'infermita' non deve persistere prima dell'avvio del rapporto lavorativo, pena l'avvio del rapporto lavorativo. Ci vuole quindi un aggiornamento perche' l'80% delle malattie rare sono malattie genetiche- ricorda l'esperto- e questa legge deve prevedere per loro un'eccezione".
Il dopo di noi, Piccioni lo analizza dal punto di vista previdenziale per quei soggetti che perdono il supporto della famiglia. "Nel campo della tutela dei pazienti con malattie rare si preveda la non applicabilita' della esclusione della pensione di reversibilita' per i soggetti che si trovano in condizione di inabilita' al lavoro, dopo la morte dei genitori. Principio- conclude- che deve valere anche per i soggetti che hanno lavorato nel corso della loro vita".
(Wel/Dire)