Infezioni ospedaliere, in Italia colpito 6% pazienti
Nel 33% tratto respiratorio, nel 22% vie urinarie e nel 21% pelle
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 11 mag. - La settimana scorsa l'Oms ha celebrato la Giornata mondiale per l'igiene delle mani. Ogni anno, con lo slogan "Salvare vite umane: pulisci le tue mani", l'Oms mira a raggiungere l'obiettivo di mantenere alta l'attenzione "sull'importanza dell'igiene delle mani nell'assistenza sanitaria e per 'unire le persone' a sostegno dell'igiene a livello globale". E proprio il miglioramento delle pratiche di igiene delle mani in tutti i servizi chirurgici attraverso la continuita' di cura: dai reparti chirurgici, alle sale operatorie fino ai servizi ambulatoriali chirurgici rappresenta l'obiettivo primario della campagna 2016.
"La riduzione e prevenzione delle infezioni e' un onere- scrive l'Oms- per i sistemi sanitari ed e' ancora un aspetto critico in tutto il mondo. I pazienti chirurgici sono a rischio di infezioni correlate all'assistenza sanitaria (Hai), in particolare le infezioni del sito chirurgico (Ssi) e infezioni da dispositivo associato (ad esempio, infezione del tratto urinario catetere-associata)".
Tra le priorita', vi e' la disponibilita' di acqua e servizi igienici che latitano nel 35% delle strutture sanitarie secondo una ricerca Oms del 2011 su 54 paesi a basso e medio reddito.
Inoltre e' stato annunciato come entro quest'anno sara' presentata "la prima linea guida globale sul sito chirurgico e la prevenzione delle infezioni".
INFEZIONI OSPEDALIERE NELLA UE Nel 2013, secondo il rapporto dell'European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) era del 3,4% ovvero 4,2 milioni di pazienti ogni anno. I principali tipi di infezione sono stati quelle del tratto respiratorio (33,6%), infezioni delle vie urinarie sintomatiche (22,3%) e infezioni della pelle (21,4%).
In Italia, si stima che circa il 6% dei pazienti ricoverati contrae un'infezione ospedaliera. Ogni anno, quindi, si verificano in Italia 6-700.000 infezioni in pazienti ricoverati in ospedale (soprattutto infezioni urinarie, seguite da infezioni della ferita chirurgica, polmoniti e sepsi). Di queste, si stima che circa il 30% siano potenzialmente prevenibili e che siano direttamente causa del decesso nell'1% dei casi.
(Wel/ Dire)
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