Per 31% Aids definivamente sconfitto e 48% crede che epatite dipenda da alimentazione
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 1 giu. - Gli uomini trascurano la propria salute, si curano il minimo indispensabile, sono poco informati sulle norme piu' elementari per mantenersi in salute e poco attivi nella prevenzione. È quanto emerge da un sondaggio online promosso lo scorso ottobre per Sam 'Salute al maschile' (un progetto della Fondazione Umberto Veronesi) su 35.200 italiani. Dallo studio, in particolare, risulta che "il 43% degli uomini non sa che le malattie sessualmente trasmissibili (Mst) si possono prevenire; solo il 16% usa regolarmente il preservativo durante i rapporti; il 31%, di fronte al timore di avere una Mst, preferisce parlarne con un amico piuttosto che con il medico; il 48% crede che l'epatite B sia causata dall'alimentazione scorretta, mentre il 31% l'Aids e' una malattia definitivamente sconfitta".
Commenta il presidente dell'Associazione urologi italiani, Michele Gallucci: "Dall'adolescenza in poi, gli uomini dovrebbero imparare a evitare stili di vita nocivi per la vita sessuale e riproduttiva (alimentazione non equilibrata, sovrappeso, fumo, abuso di alcolici, uso di sostanze dopanti) e a eseguire l'autopalpazione per tenere sotto controllo la salute degli organi genitali. Oggi registriamo un aumento preoccupante delle patologie maschili della sfera riproduttiva: si va dal varicocele, che riguarda un ragazzo su quattro dai 15 ai 25 anni di eta', alle sempre piu' frequenti malattie sessualmente trasmissibili; dalla prostatite, che interessa circa un maschio su quattro sopra i 65 anni, all'ipertrofia prostatica benigna, l'aumento di volume della ghiandola che puo' verificarsi in tutti gli uomini, gia' a partire dai 35 anni, che puo' dare problemi con l'avanzare dell'eta'. Patologie dovute, nella maggior parte dei casi, a stili di vita sbagliati".
I tumori dell'apparato riproduttivo maschile sono molto sensibili allo stile di vita, ma una significativa percentuale di uomini ritiene che cambiare le proprie abitudini non prevenga le neoplasie. "Nel 2015 in Italia- prosegue il segretario della Societa' italiana di urologia oncologica, Giario Conti- sono stati stimati oltre 35mila casi di tumore della prostata, 2.300 al testicolo (soprattutto tra gli under 40) e 21.100 uomini hanno ricevuto la diagnosi di carcinoma della vescica. Per questo si rendono indispensabili controlli annuali, gia' a partire dai 40 anni".
Anche la vaccinazione contro il Papilloma virus umano (Hpv) rappresenta un fondamentale strumento di prevenzione: "L'Hpv, infatti, puo' causare il cancro al collo dell'utero e ad altre parti del corpo come vulva, vagina, pene, ano, bocca e faringe. Anche gli uomini sono a rischio: si e' calcolato che un maschio ha una probabilita' cinque volte superiore rispetto alla donna di infettarsi e spesso non e' consapevole di essere portatore del virus. Ma il 35% degli italiani e' convinto che l'Hpv non provochi problemi di salute e per il 38% attacca solo l'organismo femminile. È quindi indispensabile- conclude Conti- aumentare il livello di consapevolezza".
(Wel/ Dire)