"Una pancia a posto e' base di tutto", ma ancora non c'e' un metodo
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 1 giu. - Prevenire le allergie con i probiotici, non solo e' una buona idea, dicono gli esperti, ma e' anche efficace, soprattutto nei bambini. Il principio e' semplice, l'alterazione della nostra flora intestinale e' in grado di influenzare l'equilibrio del nostro sistema immunitario, da cui dipendono le allergie. Come a dire, in parole povere, che "una pancia in ordine", e' alla base di tutto. Un recente documento dell'Organizzazione mondiale degli allergologi (Wao) ha messo in chiaro che esistono evidenze statisticamente significative degli effetti benefici per tutti i tipi di allergie in seguito all'assunzione di probiotici, sebbene gli effetti maggiori si abbiano nei casi di eczema. In particolare le raccomandazioni sono rivolte a tutti quei bambini considerati a rischio, ovvero quelli i cui genitori o un fratello abbiano gia' un'allergia diagnosticata. "Negli ultimi anni assistiamo, in particolar modo nelle societa' con elevato livello d'industrializzazione, ad una progressiva crescita dell'insorgenza di patologie autoimmuni e di patologie su base allergica- afferma Etta Finocchiaro, specialista in Dietologia e scienza dell'alimentazione presso l'Azienda ospedaliero-universitaria Citta' della Salute e della scienza di Torino- Le cause di questo incremento, paradossalmente, vanno in parte ricercate nel netto miglioramento delle nostre condizioni di vita, che hanno comportato lo sviluppo di elevati standard igienici, la possibilita' di ridurre il manifestarsi di infezioni ricorrendo ai vaccini, e di combatterle, grazie all'uso di antibiotici. Tutti questi fattori in pratica hanno indebolito la risposta immunitaria del nostro organismo alterandone certamente la capacita' di reazione".
È ormai dimostrato che il corretto funzionamento del sistema immunitario del nostro organismo e' fortemente influenzato dalla composizione della flora batterica intestinale. Intervenire su di essa per ripristinarne l'equilibrio, consente di agire sullo sviluppo e sul mantenimento delle nostre difese immunitarie.
Recenti ricerche dimostrano l'esistenza di una correlazione tra la comparsa di allergie e la conformazione del microbiota intestinale; tra queste, un recente studio Nih condotto su un campione di circa 1.800 americani allergici di eta' adulta, conferma il potenziale aumento del rischio di allergie nei soggetti affetti da disbiosi, un'azione riequilibrante del microbiota intestinale puo' quindi avere effetti benefici sulla malattia allergica.
"I soggetti allergici presentano significative variazioni del microbiota, alterazioni particolarmente evidenti nei casi di soggetti allergici alle noci e in quelli affetti da allergie stagionali- commenta Finocchiaro- Sono risultati significativi, che costituiscono lo spunto per le ulteriori ricerche. L'azione benefica dei microrganismi probiotici sul sistema immunitario dell'organismo e la loro capacita' di influenzarne positivamente l'attivita', costituiscono il punto di partenza per l'elaborazione di strategie di prevenzione e di terapie per il trattamento delle allergie". Gli studi in tal senso sono sempre piu' frequenti, eppure non esiste ad oggi una metodologia standardizzata. Cio' e' probabilmente da ricollegarsi all'eterogeneita' dei percorsi di ricerca per il trattamento e la prevenzione delle patologie allergiche. Emerge tuttavia la presenza di alcune variabili determinanti l'efficacia di un trattamento a base di probiotici, prima tra tutte la strettissima correlazione tra la patologia allergica da trattare e il ceppo probiotico utilizzato.
"Sono molte le variabili che consentono di trarre effetti benefici dall'uso di un probiotico per il trattamento e la prevenzione delle allergie. In primo luogo occorre conoscere le specifiche capacita' immunoregolatorie e antinfiammatorie del ceppo o della combinazioni di probiotici utilizzata- spiega Finocchiaro- I probiotici non sono tutti uguali, ogni ceppo ha le sue specificita' e va considerato in relazione alla patologia da trattare. La corretta scelta della combinazione da utilizzare e' una condizione fondamentale per la riuscita della terapia. Studi recenti hanno dimostrato come i due ceppi, il Bifidobacterium longum BB536 e il Lactobacillus rhamnosus HN001, siano in grado di sopravvivere alle avverse condizioni gastrointestinali e di interagire con l'ambiente circostante, mantenendo tutti i vantaggi della loro attivita' sinergica".
Tra gli altri fattori che concorrono alla riuscita della terapia, l'eta' e' quello maggiormente rilevante in un'ottica di prevenzione. In giovane eta' la composizione del microbioma, cosi' come lo stesso sistema immunitario, risulta essere maggiormente ricettiva ai cambiamenti, poiche' ancora in fase di sviluppo.
(Wel/ Dire)