Coni: Italiani inattivi, 23 mln amano la poltrona
Solo il 21,9% fa attivita' fisica in modo continuato: "É epidemia"
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 1 giu. - Il 40% degli italiani dichiara di condurre una vita sedentaria, sono oltre 23 milioni i connazionali che prediligono la poltrona, secondo il punto di osservazione privilegiato del Coni. Dato in accordo con le ultime stime diffuse da Istat, in base alle quali solo il 21,9% dichiara di praticare attivita' sportiva in modo continuativo, il 9,2% in maniera saltuaria, mentre il 29,7% dichiara di fare qualche forma di attivita' fisica come passeggiate di almeno due chilometri, nuoto, andare in bicicletta o svolgere altre forme di attivita' motoria. Quello della sedentarieta' e' un vero problema al punto da considerarla una vera e propria "epidemia". Sono infatti noti gli effetti negativi dell'inattivita' fisica e ampi studi dimostrano gli effetti positivi del movimento sulla salute fisica e sulla prevenzione e il trattamento di malattie come il diabete e l'obesita'.
"L'attivita' fisica regolare riduce il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 nei soggetti con intolleranza al glucosio e riduce le complicanze macrovascolari associate al diabete.
L'Aerobic Centre Longitudinal Study, per citarne uno, ha dimostrato come la mortalita' per eventi cardiovascolari nell'arco di 12 anni fosse inferiore del 60% nei soggetti con una fitness cardiorespiratoria medio-alta, ovvero in persone che fanno esercizio fisico regolarmente, e del 40% nei soggetti attivi rispetto ai sedentari", sostiene Stefano Balducci, presidente dell'Associazione Fitness Metabolica Onlus e coordinatore nazionale del Gruppo di studio Amd-Sid "Attivita' fisica e diabete" nonche' co-autore, insieme a Silvano Zanuso e Giuseppe Pugliese, del libro "Diabete di tipo 2 e attivita' fisica: dalle evidenze scientifiche all'applicazione pratica" presentato nel corso di un evento promosso da Fidal - Federazione italiana di Atletica leggera, con il patrocinio del Coni e del ministero della Salute, in occasione di "Runfest 2016 - La citta' del benessere".
Le attuali linee guida raccomandano infatti a tutte le persone, sia che abbiano il diabete oppure no, di effettuare regolarmente, almeno tre volte a settimana, attivita' fisica.
"Non solo le attivita' aerobiche quali il cammino, il nuoto e la bicicletta, ma anche l'allenamento di forza, mediante sollevamento di pesi liberi o l'utilizzo di macchine specifiche, producono effetti positivi sulla salute e in particolare sul controllo glicemico e sui fattori di rischio cardiovascolare- dice Silvano Zanuso, Research & Communication manager di Technogym e visiting professor in Clinical Exercise Science presso l'Universita' di Greenwich, Londra- Anche una singola sessione di attivita' fisica a bassa intensita' si e' dimostrata in grado di ridurre l'iperglicemia nelle successive 24 ore ma, e' bene sottolinearlo, i reali benefici si hanno quando attivita' fisica ed esercizio strutturato diventano componenti dello stile di vita".
Nonostante i benefici dimostrati e' difficile adottare stili di vita piu' attivi e vincere la pigrizia. Alla base, sicuramente, ci sono barriere che ostacolano sia a livello individuale sia collettivo. Mancanza di tempo, stanchezza, mancanza di motivazione e di supporto da parte della famiglia sono alcuni ostacoli denunciati al raggiungimento di uno stile di vita piu' attivo. Anche il supporto del medico e' importante. È necessario infatti "alfabetizzare" i medici e gli specialisti dell'esercizio fisico affinche' l'uno possa prescrivere programmi di esercizio fisico alle persone con diabete e l'altro possa capire come lavorare con una persona con diabete. "Il libro colma una carenza importante nella letteratura. Include informazioni essenziali affinche' sia il medico sia lo specialista dell'esercizio siano in grado di prescrivere, e applicare in maniera efficace e sicura, un programma di esercizio fisico per una persona con diabete di tipo 2", dichiara Giuseppe Pugliese, docente presso l'Universita' La Sapienza e dirigente dell'ospedale Sant'Andrea di Roma.
(Wel/ Dire)
|