Faroni: "Cosi' via 600 posti letto, Regione batta un colpo"
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 17 feb. - "Sono a rischio chiusura 20 case di cura nel Lazio. La Regione batta un colpo. Non permetta che i pazienti acuti non abbiano la giusta assistenza e non abbandoni i dipendenti che sarebbero licenziati". E' il grido d'allarme lanciato da Jessica Veronica Faroni, presidente dell'Aiop Lazio, l'associazione maggiormente rappresentativa della sanita' privata.
"Venti case di cura nel Lazio rischiano la chiusura a causa di un provvedimento nazionale che prevede lo stop dell'attivita' delle cliniche per acuti sotto i 40 letti, ma da cui il Lazio deve essere stralciato in quanto queste strutture hanno gia' subito nel 2009 una riconversione da parte della Regione che ne ha definito le dimensioni e la specificita' di strutture monospecialistiche- spiega Faroni-. Queste cliniche sono fondamentali anche per far fronte all'annosa questione dell'intasamento dei Pronto soccorso, che conosciamo bene.
L'Aiop ha dato tutta la sua disponibilita', per supportare il settore pubblico in questo aspetto, ma siamo ancora in attesa che un accordo concreto venga formalizzato con la Regione Lazio".
Ma in cosa si tradurrebbe la chiusura delle 20 case si cura? "Stiamo parlando di circa 600 posti letto che andrebbero a mancare, con altrettanti pazienti mandati a casa- continua Faroni- Da un punto di vista assistenziale, soprattutto in alcune zone, come a Frosinone e a Viterbo, la chiusura interesserebbe tutte le strutture presenti sul territorio, demandando in questo modo ai soli ospedali, gia' in sofferenza, con i Pronto Soccorso congestionati, l'assistenza di pazienti, per lo piu' anziani, causando cosi' disagi a cascata sui cittadini. Il tutto e' aggravato dall'effetto che si avrebbe sul personale, cio' significherebbe infatti circa 1.200 persone senza stipendio. Se non si affrontano subito i problemi che abbiamo davanti stavolta la crisi rischia di essere irreversibile. Cosa vuole fare veramente la Regione?".
(Wel/ Dire)