(DIRE- Notiziario settimanale Sanita') Roma, 10 feb. - Le farmacie? Ne apriranno altre 200 in Emilia-Romagna, ma molte di loro sono in crisi di fatturato, soprattutto nei centri piu' piccoli. E il terrore degli operatori, a questo punto, e' che la revisione delle piante organiche porti ad un ulteriore aumento delle farmacie. Il grido di dolore del settore e' partito nel corso di una udienza tenuta in Regione, dove sta prendendo forma la nuova legge del settore. Domenico Dal Re, presidente di Federfarma Emilia-Romagna, ha ad esempio proposto di "programmare verifiche sulle farmacie a concorso, prima di prevedere revisioni delle piante organiche, tenuto conto che in Emilia-Romagna ne apriranno piu' di 200". Alessandro Magnani, sempre di Federfarma, ha parlato di un "evidente calo del fatturato, in particolare per le farmacie rurali", con "tre richieste di concordato" nel bolognese.
Magnani ha anche chiesto di "rivedere le indennita' di residenza, che nelle Marche sono dieci volte superiore, favorendo in questo modo la permanenza di farmacie nelle zone piu' disagiate ed economicamente non sostenibili". Infine, ha ribadito la necessita' per tutte le farmacie, "di dotarsi, per legge, dell'insegna con la croce verde, evitando, in questo modo, per gli esercenti la tassa sulla pubblicita'". Preoccupato anche il presidente regionale della consulta dell'Ordine dei farmacisti, Giulio Mignani: "Le farmacie territoriali hanno visto in questi anni un impoverimento, per la pertinenza ospedaliera di molti farmaci e per la poca innovazione". Di "criticita' del settore, notevolmente in crisi" ha parlato invece il presidente di Assofarm, Ernesto Toschi, rappresentante degli amministratori delle farmacie comunali. "Con la farmacie in difficolta'- ha ammonito- si impoverisce il territorio".
Nel corso dell'udienza il presidente dell'Ordine dei farmacisti di Parma, Andrea Melegari, pur condividendo l'impianto della legge, ha parlato di alcune criticita': "Manca una visione politica sulla nostra professione, la farmacia rappresenta un presidio fondamentale all'interno del sistema sanitario regionale, in particolare nelle zone disagiate e periferiche". Melegari ha poi proposto "forme di assistenza domiciliare integrata, da parte dei farmacisti, a fianco del medico di base, per la corretta assunzione del farmaco e per risparmiare sulla spesa sanitaria". Infine, ha chiesto "un maggiore coinvolgimento dell'Ordine sugli aspetti deontologici e professionali".
Dal canto suo, il responsabile benessere e sanita' della Cna Emilia-Romagna, Daniele Dondarini, si e' dichiarato "totalmente contrario alla formulazione delle legge sull'erogazione congiunta nelle farmacie dei servizi sanitari e non sanitari", un connubio che "non e' consentito, per legge, a nessun altro operatore economico". Relatore della legge, sulla quale la lega ha annunciato 19 emendamenti, e' il consigliere regionale dem Giuseppe Paruolo: la Regione con la nuova legge "ha disegnato un sistema che prevede in capo ai Comuni l'esercizio di tutte le competenze strettamente connesse alla pianificazione sul territorio delle sedi farmaceutiche, riservando alla Regione le funzioni di impulso e controllo, volte a garantire l'approvazione biennale delle piante organiche e i conseguenti concorsi per le assegnazioni". Ancora in corso la discussione "sugli orari, sui turni notturni, in particolare relativamente alla reperibilita', e sulle conseguenti forme di controllo".
(Well/ Dire)