(DIRE- Notiziario settimanale Sanita') Roma, 10 feb. - In Italia sono attivi 44 centri che effettuano il servizio di trasporto per le emergenze neonatali (Sten). Questi centri assicurano una copertura totale in 11 regioni e parziale in tre (Emilia- Romagna, Puglia, Sicilia). Il servizio, pero', e' completamente assente in cinque regioni (Valle d'Aosta, Umbria, Abruzzo, Calabria, Sardegna). E' quanto emerge in una survey sui centri Sten attivi sul territorio nazionale, promossa dal direttivo del gruppo di studio sul Trasporto neonatale della Societa' italiana di Neonatologia (Sin). Nel 2014 sono stati trasferiti complessivamente 6.298 neonati di cui 522 altamente prematuri, ossia con eta' gestazionale (Eg) inferiore alle 28 settimane. La media del tempo di trasferimento e' pari a 112 minuti. Solo 21 centri (47,7%) trasportano lattanti: bambini con eta' maggiore di 28 giorni, se nati a termine e con 44 settimane corrette di eta' gestazionale, se nati pretermine. Puo' trattarsi di bambini fino ai 10 chili di peso e fino ad un anno di eta'. Solo una parte dei centri che trasportano il lattante lo fanno per qualsiasi patologia: respiratoria, cardiologica, chirurgica o malformativa; un solo centro trasporta anche i lattanti traumatizzati. Due di questi centri trasportano solo quelli affetti da patologia respiratoria. Si utilizzano generalmente, ma non sempre, ambulanze dedicate ai neonati, con apparecchiature e strumentazioni adeguate al peso e all'eta'.
Dallo studio, insomma, emerge un sistema di trasporto disomogeneo e incompleto su tutto il territorio nazionale, con carenze o addirittura assenze in alcune regioni oppure con trasporti "preferenziali" in altre, mette in chiaro la Sin. Perche' un neonato viene trasferito in un altro ospedale. La centralizzazione delle gravidanze a rischio costituisce uno dei principali obiettivi della attuale e futura organizzazione della rete assistenziale perinatale. Non sempre, infatti, e' possibile il trasporto "in utero", nei centri di livello superiore, situazione che garantirebbe l'assistenza piu' adeguata alla mamma ed al piccolo, per cui talvolta si rende necessario il trasferimento del neonato patologico in modo da garantirgli cure assistenziali piu' complesse. Da qui, sottolinea la Sin, l'importanza dell'implementazione nelle varie realta' locali de servizio, "con personale medico infermieristico altamente specializzato, in grado di assicurare nel piu' breve tempo possibile un trasporto sicuro con un mezzo di soccorso dedicato".
In Italia, gli Sten sono in otto aziende Usl, 17 aziende pubbliche ospedaliere, 18 policlinici universitari e un ospedale classificato. L'unita' di Terapia intensiva neonatale, reparto deputato all'assistenza dei neonati critici, e' presente invece nel 72,2% delle strutture. Il trasferimento dei neonati patologici viene effettuato nella maggior parte dei casi da personale dedicato delle singole unita' di Terapia intensiva neonatale. Solo in otto Regioni (Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Veneto, Trentino) c'e' un Centro regionale di coordinamento, che recepisce tutte le richieste di trasferimento dai singoli ospedali. La Societa' italiana di Neonatologia sostiene da tempo la necessita' che le autorita' politiche regionali e nazionali implementino questo importantissimo servizio che garantisce la dovuta assistenza al neonato durante il trasporto presso reparti in grado di erogare cure di livello superiore. A questo scopo la Sin si e' fatta parte attiva nella promozione di corsi di formazione e aggiornamento per gli operatori del team Sten.
(Wel/ Dire)