Patologie sono causa di morte per una donna su due sopra i 50 anni
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 14 dic. - Le malattie cardiometaboliche rappresentano un problema molto diffuso tra la popolazione femminile con un significativo impatto in termini di comorbilita' e mortalita'. Si stima infatti che rappresentino la causa di morte per piu' una donna su due.
Diverse sono le problematiche coinvolte, dalle malattie cardiovascolari, al diabete, al sovrappeso e obesita', sino ai tumori. Per contribuire a migliorare la qualita' e l'accesso ai servizi sanitari per la prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento di queste malattie Onda, l'Osservatorio nazionale sulla salute della donna, ha voluto porre in evidenza e premiare con un apposito riconoscimento le migliori competenze degli ospedali italiani appartenenti al network dei Bollini Rosa nell'ambito delle malattie cardiometaboliche.
Le strutture vincitrici sono state premiate oggi, presso la Fondazione culturale San Fedele, alla presenza delle Autorita' cittadine e degli specialisti coinvolti nella tematica. Dal Libro Bianco sulla salute della donna 2016 promosso da Onda emerge come le malattie cardiovascolari costituiscano la principale causa di mortalita' e disabilita' nella popolazione femminile di eta' superiore ai 50 anni. È noto, infatti, che nel genere femminile queste malattie hanno un esordio posticipato di circa 10-15 anni rispetto a quanto accade negli uomini, per l'azione protettiva degli ormoni estrogeni. Si stima inoltre che il 55% delle donne morira' per malattie cardiovascolari contro solo il 43% degli uomini. Tra i fattori di rischio, accanto a quelli "tradizionali" come ipertensione arteriosa, tabagismo, diabete mellito, eta' e sovrappeso, si evidenziano fattori specifici per il sesso femminile, come menopausa, sindrome dell'ovaio policistico, malattie autoimmuni e malattie associate alla gravidanza.
Il diabete e le problematiche legate al peso, nonostante siano peculiari nella popolazione maschile, nelle donne, se presenti, possono provocare un severo impatto sulla salute in generale, comportando l'insorgenza di malattie importanti a livello cardiovascolare, oncologico e muscoloscheletrico. Il diabete, infatti, e' l'ottava causa di morte negli uomini (3,1%) mentre ha un maggior impatto sul genere femminile essendo la sesta causa di morte con il 3,9% dei decessi totali e nelle donne aumenta da tre a sette volte il rischio di andare incontro a malattia coronarica rispetto agli uomini diabetici. Inoltre, le donne diabetiche hanno una maggiore prevalenza di obesita' e ipertensione arteriosa, un peggior controllo dei valori di glicemia e colesterolo e maggior rischio di trombosi. Per quanto riguarda il sovrappeso, nonostante sia piu' diffuso tra gli uomini che tra le donne (44,8% vs 28,2%), cosi' come l'obesita' (10,8% vs 9,7%), gli effetti sulla salute variano considerevolmente rispetto al genere. Secondo numerosi studi, sovrappeso e obesita' nelle donne sono associati in modo significativo con aumentato rischio di diabete di tipo 2, diverse forme di tumori e malattie cardiovascolari, ad esempio aumentando il rischio di malattia coronarica del 64%, contro il 46% registrato negli uomini.
"Le malattie cardiometaboliche sono sempre piu' diffuse nella popolazione femminile e meritano un'attenzione particolare in quanto patologie complesse e multifattoriali con un forte impatto sulla salute generale della donna. A parita' di rischio cardiovascolare, le donne continuano a ricevere meno frequentemente terapie farmacologiche o comportamentali di prevenzione rispetto a quanto accade nella popolazione maschile in tutte le fasce di eta'- sottolinea Francesca Merzagora, presidente di Onda- Per questi motivi Onda ha deciso di realizzare sul tema diverse attivita' tra cui, quest'anno, il Concorso Best Practice, coinvolgendo gli ospedali con i Bollini Rosa. Il nostro obiettivo e' contribuire alla promozione di percorsi di prevenzione, diagnosi e cura declinati al femminile che tengano conto delle differenze genere-specifiche".
Sono pervenuti 92 servizi da parte di 67 ospedali candidati, di cui 43 al Nord, nove al Centro e 15 al Sud e nelle Isole. Un apposito Comitato ha assegnato due riconoscimenti: una targa alle "Best Practice" per le strutture eccellenti e una pergamena con le "Menzioni speciali" agli ospedali comunque attenti e impegnati sul tema. Sono stati premiati come Best Practice: l'Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle - Ospedale S. Croce (Cuneo-Piemonte), l'Azienda Ospedaliero Universitaria Consorziale Policlinico (Bari-Puglia), l'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana (Pisa-Toscana), l'Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda (Milano-Lombardia), l'Istituto Auxologico Italiano - Irccs S. Luca (Milano-Lombardia), l'Ospedale Piero Palagi (Firenze-Toscana) e l'Ospedale Santo Spirito (Roma-Lazio). Hanno ricevuto la Menzione speciale: l'A.O.U. Citta' della Salute e della Scienza di Torino-Ospedale Ostetrico Ginecologico Sant'Anna (Torino-Piemonte), l'Azienda Ospedaliero Universitaria Senese (Siena-Toscana), l'Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda (Milano-Lombardia), l'Asst Santi Paolo e Carlo - Ospedale S.
Paolo di Milano (Milano-Lombardia), l'Ospedale Civile di Dolo (Dolo-Veneto), l'Ospedale Civile di Mirano (Mirano-Veneto), l'Ospedale San Bassiano di Bassano Del Grappa (Bassano del Grappa-Veneto) e l'Ospedale SS Annunziata di Savigliano (Savigliano-Piemonte).
(Wel/ Dire)