(DIRE-Notiziario Sanità) Roma, 23 set. - Nei giorni scorsi, in occasione della XXII Giornata mondiale sull'Alzheimer, l'assessore regionale del Veneto alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, ha visitato il Centro sollievo di Vedelago (Treviso). Insieme alla presidente della Federazione veneta Solidarietà Alzheimer, Renza Ferello, l'assessore ha incontrato gli ospiti, gli operatori e i volontari della struttura. "L'Alzheimer risulta essere la malattia più diffusa tra le forme di demenza- ha dichiarato Manuela Lanzarin- con quasi un milione e 241 mila malati solo in Italia, di cui oltre 110 mila in Veneto. Questo è un giorno importante per attirare l'attenzione su questa grave malattia neurologica affinché mondo della sanità e della ricerca e quello del sociale e del volontariato possano dedicare ulteriori energie sia alla prevenzione e alla cura, sia all'assistenza e all'accompagnamento delle famiglie".
I dati dell'ultimo Rapporto mondiale Alzheimer 2015, diffusi dalla federazione Alzheimer Italia dicono che sono oltre 46 milioni le persone affette in tutto il mondo. Un numero in crescita continua: si stima che in Italia le persone con demenza diventeranno ben 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050, con rilevanti costi sociali e sanitari.
"La Regione Veneto ha impostato da tempo un progetto per l'Alzheimer- ha spiegato l'assessore- che conta una rete di 42 Centri per il decadimento cognitivo e una mappa di Centri Sollievo sorti nel territorio dalla collaborazione tra Comuni, Ulss e associazioni di volontariato per offrire servizi di sostegno ai pazienti e alle famiglie, ad integrazione dei servizi domiciliari. Ma il significato della Giornata mondiale per l'Alzheimer è innanzitutto stimolare l'intera comunità verso una delle sfide poste dall'invecchiamento: servono nuove risposte, servizi innovativi come i Caffè Alzheimer e i Centri sollievo che vedono la collaborazione tra pubblico e privato, operatori e volontari, istituzioni e famiglie".
"Incontrando l'equipe e le famiglie di Vedelago- ha concluso l'assessore- ho inteso richiamare l'attenzione sulle tante esperienze di 'sollievo' attivate nel territorio per farle conoscere e aiutare a qualificarsi. Con l'obiettivo di arrivare a offrire in tutto il territorio regionale un aiuto concreto, in particolare ai familiari che convivono con la complessità della malattia e il rischio dell'esclusione sociale".
(Wel/ Dire)