Tra cui terapia a pressione negativa e medicazioni biologiche
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 21 ott. - Per la cura delle infezioni osteoarticolari oggi ci sono nuove tecnologie all'avanguardia: terapia a pressione negativa, medicazioni biologiche e applicazione in loco di 'sostituti ossei antibiotati', sono solo alcuni esempi. È quanto emerso a Napoli nel corso di un convegno sui moderni orientamenti nella diagnosi e nella terapia delle infezioni osteoarticolari, organizzato dalla divisione di Ortopedia e Traumatologia dell'ospedale San Gennaro. "Particolare attenzione- dice Ciro Pempinello, presidente del convegno- hanno destato i risultati delle prime casistiche di applicazione clinica delle cellule staminali, in grado di differenziarsi e produrre le varie linee cellulari per rigenerare cute, muscolo, legamenti, tendini e ossa. Seppur ancora in fase embrionale, la pratica è già realtà".
Secondo Pempinello, la vera emergenza "come stabilito dall'Oms, è lo sviluppo di determinati ceppi batterici resistenti agli antibiotici. Tali ceppi, infatti, sono considerati un allarme perché nei prossimi dieci anni non sono previste immissioni sul mercato di altre molecole antibiotiche, in particolar modo per i germi 'gram negativi'". Un percorso uniforme di trattamento e cura delle infezioni osteoarticolari, intanto, necessita anche "di una rete ospedale-territorio che- spiega ancora il presidente del convegno- noi medici dell'Asl Na1 ci stiamo già impegnando a realizzare, in modo da ridurre i viaggi della speranza fuori regione, che significano anche notevole risparmio dei costi".
In questo senso, allora, è fondamentale "l'approccio giusto e motivato- conclude Pempinello- verso i pazienti affetti da infezioni osteoarticolari".
(Wel/ Dire)