SANITA. Tumori, spesa famiglie per 34mila euro l'anno
In 62,3% casi a curare malato è moglie o convivente
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 21 ott. - Che costi sociali ha il cancro? A questa domanda ha risposto una recente indagine condotta dalla Favo-Censis su un campione di 1.055 pazienti e 713 caregiver (chi, a livello familiare o professionale, presta assistenza a un malato, ndr), che ha permesso di quantificare i costi sociali che sono appunto in capo ai malati oncologici e a chi li assiste e che vanno ad aggiungersi a quelli in carico al Servizio sanitario nazionale. Ebbene: dalla ricerca è emerso che in Italia i tre milioni di pazienti malati di cancro e i loro caregiver devono affrontare un costo sociale medio annuo (costo procapite complessivo per paziente e caregiver) pari a 34.200 euro circa. I dati sono emersi nel corso della presentazione a Roma di 'La lotta contro il cancro non ha età', la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori rivolta agli anziani, promossa dalla Fondazione 'Insieme contro il Cancro'.
"L'istantanea del pianeta cancro fotografata dall'indagine- è emerso dalla conferenza- conferma che il tumore è una malattia familiare: l'82,5% dei malati oncologici, infatti, ha un caregiver che in otto casi su dieci è un familiare (in particolare mogli o conviventi, 62,3%) con un impegno quotidiano. Considerato che oltre il 50% del totale dei nuovi casi di neoplasie diagnosticate ogni anno in Italia riguarda persone con più di 70 anni di età, quindi, certamente la quasi totalità di questi pazienti viene assistito quotidianamente da familiari e badanti nella gestione della malattia e delle terapie antineoplastiche". I malati oncologici anziani, così, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare.
"Per questo- ha spiegato Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione 'Insieme contro il Cancro'- riveste una grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L'attenzione da parte delle istituzioni verso questi cittadini, quindi, deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l'accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all'assistenza domiciliare- ha concluso- e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit".
(Wel/ Dire)
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