Tra i 50-70 anni si ammala un uomo su 5 e una donna su 7
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 21 ott. - L'invecchiamento è un fattore determinate nello sviluppo del cancro. Ad oggi, in Italia, ci sono circa tre milioni di persone che hanno ricevuto una diagnosi di cancro: di queste il 39% (quasi 900.000) hanno un'età compresa tra 60 e 74 anni e il 34% (oltre 750.000 pazienti) un'età superiore a 75 anni. Con l'avanzare dell'età, infatti, viene meno la capacità di riparazione cellulare dell'organismo. Così nell'anziano (over 70) il rischio oncologico può essere anche 40 volte più alto di quello di una persona giovane e quattro volte superiore quello di un individuo di media età (40-59 anni).
Sono alcuni dei dati emersi nel corso della presentazione a Roma di 'La lotta contro il cancro non ha età', la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori rivolta agli anziani, promossa dalla Fondazione 'Insieme contro il Cancro'. "È proprio tra gli ultrasettantenni- è quindi emerso dalla conferenza- che viene diagnosticato il maggior numero di neoplasie, pari al 50% del totale dei tumori. La probabilità di sviluppare un tumore in età avanzata, quindi, è influenzata dall'età: fra i 50 e i 70 anni un uomo ogni cinque e una donna ogni sette ricevono una diagnosi oncologica. Questo rapporto si riduce nell'età più avanzata (oltre i 75 anni) a un uomo ogni tre e una donna ogni cinque".
Tra gli uomini, intanto, è il tumore alla prostata quello più diffuso (con il 20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica (12%) e dello stomaco (5%). Tra le donne, invece, il tumore più diagnosticato è quello alla mammella (con il 21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco (6%) e dal pancreas (6%).
(Wel/ Dire)