(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 14 ott. - L'allarme proviene dagli ortopedici italiani, che in occasione del lancio di un convegno a Napoli snocciolano alcuni dati preoccupanti: "In Italia i casi di amputazione dovuto ad infezioni riguardano circa 15.000 pazienti l'anno. Le infezioni chirurgiche costituiscono quindi il 20% di tutte le infezioni ospedaliere e rappresentano una grave complicanza in chirurgia ortopedica, perche' possono causare la revisione della protesi con notevole aggravio di costi e provocare anche l'amputazione dell'arto". Proprio su questo tema vertera' il convegno 'Moderni orientamenti nella diagnosi e terapia delle infezioni osteoarticolari', organizzato dall'Uoc ortopedia e traumatologia dell'ospedale San Gennaro di Napoli.
L'evento e' in programma nel capoluogo campano per venerdi' 16 ottobre alle 9, presso la Basilica di San Gennaro.
"Ulteriore fonte di infezioni osteoarticolari- proseguono gli ortopedici- sono le fratture: esposte, con grave trauma dei tessuti molli circostanti, fratture trattate con osteosintesi. La frequenza di tale complicanza va dall'1 al 10% a seconda delle casistiche". In linea generale, fanno sapere ancora gli esperti, nel nostro Paese ogni anno si praticano "circa 141mila interventi di protesi ortopedica. Di questi, circa 2.600, pari al 2-3%, causano infezioni, con un aumento dei costi di trattamento del 4,8% rispetto a un impianto primario".
Quanto alle infezioni ortopediche, queste incidono invece per il 32% sull'intero budget dell'ortopedia italiana. "Il problema attualmente e' poco considerato- spiega il professor Ciro Pempinello, presidente del convegno- poiche' sono complesse da trattare e i pazienti con tale patologia rappresentano una categoria poco remunerativa 'per il mercato'. Eppure i soggetti con infezioni ossee croniche sono prevalentemente giovani e, nell'economia sociale, rappresentano un problema piu' significativo- concludono gli ortopedici- rispetto a quello di una persona anziana con problemi artrosici".
(Wel/Dire)