(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 7 ott. - Articolo tratto da "Il Messaggero". In calo le vaccinazioni per i bambini. Anche quelle obbligatorie contro difterite, tetano, polio, epatite B. Alle quali, nell'esavalente, si aggiungono anche pertosse e Haemophilus Influenzae tipo B. Per la prima volta, negli ultimi dieci anni, la copertura vaccinale è scesa sotto la soglia del 95% della popolazione infantile, che è il valore minimo indicato dal Piano di prevenzione. Uno "spostamento" dei numeri additato anche dall'Oms che ci ha promosso in fatto di salute generale ma ci ha bocciato per l'aumento del tasso di obesità e la diminuzione del numero delle vaccinazioni.
"E' più basso- sottolinea Claudia Stein, direttore della divisione informazione dell'Oms Europa- di quello dei paesi dell'Est". Oltre che le obbligatorie scendono anche quelle cosiddette "raccomandate" come morbillo e rosolia. Nonostante il 2015 sia il termine ultimo fissato dell'Oms per eliminare queste malattie infettive. L'ultimo dato del ministero della Salute: è del 4% il calo dei bambini vaccinati contro morbillo, parotite e rosolia dal 2013 al 2014. La discesa è iniziata nel 2012. In particolare nelle Marche, in Abruzzo e Valle d'Aosta e, per il morbillo, anche in Puglia.
Le campagne. "Varie le possibili cause- è il commento dell'Istituto superiore di sanità- dall'errata percezione nella popolazione dell'importanza delle vaccinazioni all'effetto delle campagne contro i vaccini. L'andamento in netta diminuzione delle coperture a 24 mesi non può essere ignorato, anche alla luce delle recenti recrudescenze di malattie ritenute sotto controllo o eliminate". Come il morbillo. Le scelte dei genitori sembrano andare in altre direzioni: il 33% ritiene, è il risultato di un'indagine Datanalysis appena presentata al congresso nazionale di Paidòss, l'Osservatorio nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza, che le vaccinazioni sono più pericolose delle infezioni da cui dovrebbero proteggere i bambini. Ben preparati dagli oltre duecento siti dei contrari ai vaccini i genitori sembrano meno informati sulle "vittorie ottenute contro importanti malattie" come spiega Nicola Principi, ordinario di Pediatria all'università di Milano.
"E' preoccupante- aggiunge Principi- perché i genitori che vaccinano i figli non lo fanno correttamente. Più della metà, 54%, ha fatto somministrare tutte le dosi solo per le obbligatorie, solo il 15% anche per quelle non obbligatorie. Ma ben uno su quattro non l'ha mai fatto. Il 73% non sa che alcuni vaccini danno immunità per tutta la vita, ma per ottenere questo effetto è necessario fare tutte le dosi previste dal calendario".
La distrazione. Una sorta di "distrazione" collettiva che sopraggiunge dopo il primo anno di vita del bambino. Nei primi dodici mesi tutto regolare, poi accettano di somministrare alcune dosi delle "raccomandate" e poi decidono di fermarsi. "Con il gravissimo rischio di contrarre poi l'infezione", precisa Giuseppe Mele, presidente Osservatorio nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza. La campagna anti-vaccini, negli ultimi anni, ha sicuramente un tono di voce molto più alto di quella che sostiene la prevenzione. Anche la politica, vedi Movimento 5 stelle, ha presentato una proposta sui vaccini mettendoli in collegamento con altre malattie. Mentre quest'estate si è scatenata una polemica sui social per "colpa" dell'attore Jim Carrey, che si è scagliato contro le nuove norme sui vaccini obbligatori per i bambini: "Il governatore della California dice sì ad avvelenare altri bambini con il mercurio e l'alluminio, attraverso i vaccini obbligatori. Questa corporazione fascista deve essere fermata" ha scritto su Twitter.
Le sanzioni. Da noi Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto superiore di sanità, propone così di fronteggiare il calo: "Richiamare e sanzionare i medici pubblici che gettano discredito sui vaccini e suggeriscono ai genitori di non vaccinare i propri bambini. Andrebbero rimossi. E' chiaro che dobbiamo tranquillizzare le mamme sulla base delle evidenze scientifiche". Una reazione forte perché "dissuadere le madri e i padri non è più tollerabile", aggiunge Ricciardi.
(Wel/Dire)