Il 40% fa visita solo dopo 4 anni di sport, il 10% ci vede male
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 18 nov. - Il Progetto Fmsi, sviluppato dalla Federazione medico sportiva italiana su oltre 23.000 sportivi in occasione della visita di idoneità sportiva in tutto il territorio nazionale, riporta informazioni che permettono di fotografare lo stato di salute di chi pratica attività fisica. Tra i centri coinvolti, l'Istituto di medicina dello sport di Milano, recentemente annoverato fra i 18 centri di eccellenza mondiali, certificati dalla Federazione internazionale di Medicina dello sport.
"La valutazione e certificazione di idoneità sportiva rappresenta il primo ed unico screening, in chiave di prevenzione della salute, della nostra popolazione essendo venuta meno la visita scolastica e quella di leva- afferma Maurizio Casasco, presidente della Federazione medico sportiva italiana (Fmsi)- Grazie al progetto Fmsi sono stati raccolti dati epidemiologici di grande valore per i medici specialisti in Medicina dello sport e per orientare le politiche sanitarie italiane".
Prima visita di idoneità dopo quattro anni di sport: è stato riscontrato che il 40% degli atleti che si sottopone per la prima volta a visita di idoneità, in un centro di medicina dello sport, lo fa addirittura quattro anni dopo che inizia ad allenarsi, mettendosi quindi in una potenziale situazione di rischio, non avendo prima eseguito un'adeguata valutazione medica. Inoltre è stato evidenziato, durante lo screening, un Ecg anomalo nel 16% dei casi, con maggiore prevalenza nelle prime visite, individuando dalle piccole alterazioni fino al rischio di morte cardiaca improvvisa.
Più nel dettaglio, il 13% di questi Ecg anomali presenta anomalie da tenere monitorate, ma non causali di inidoneità mentre il 10% presenta anomalie gravi. Grazie a questo test, sono stati rilevati svariati casi di insufficienza coronarica, e quindi a grande rischio, in adulti praticanti sport impegnativi, ma allo stesso tempo, in chiave positiva, una documentata ed estesa riduzione della pressione arteriosa, a tutte le età, anche le più avanzate, con significativi vantaggi sull'apparato cardiocircolatorio, in coloro che praticano da anni attività sportiva. Miopi, con il varicocele e potenzialmente allergici una percentuale importante dei giovanissimi. Un altro dato interessante è legato alla inattesa elevata percentuale di giovanissimi, alla prima visita sportiva, con visus naturale ridotto e non diagnosticato e una altrettanto grande prevalenza di atleti con visus comunque ridotto, e ad ogni età, nonostante l'uso di lenti (10%). Alla prima visita il 12% degli atleti presenta un visus inferiore a 8/10. Inoltre, sono stati evidenziati numerosi casi di varicocele grave, in giovani adulti, con possibili forti implicazioni sulla futura fertilità: il 3% degli atleti minorenni presenta varicocele grave mai diagnosticato e neppure riscontrato dal pediatra o medico di base, ciò a testimonianza che, come già sopra detto, venuta meno la visita scolastica e la visita di leva, queste patologie vengono evidenziate dallo screening della visita medico sportiva, primo e unico screening nel nostro Sistema Sanitario Nazionale. Si confermano inoltre la presenza di patologie della colonna vertebrale come paramorfismi in ogni età fino alla scoliosi nei più giovani (10%), una riduzione, anche se parziale, della capacità respiratoria a causa di allergie ad ogni età (16%).
"Allo stesso tempo- sottolinea Maurizio Casasco- l'indagine dimostra come il 72% degli atleti presti grande attenzione alla nutrizione e questo è un dato che conferma come attività fisica e corretta alimentazione debbano essere un sistema integrato nella medicina dello sport. Un approccio completo, come quello offerto dagli specialisti di Medicina dello sport e di diverse branche dell'Istituto di Medicina dello sport di Milano, rappresenta una valida opportunità per essere competitivi sul campo e per vivere a lungo in salute e con una migliore qualità di vita". I dati e le anomalie riscontrate dalla ricerca epidemiologica della Fmsi e riferite soprattutto al primo approccio allo screening per i minorenni confermano come questa visita costituisca un valore fondamentale per individuare non solo le grandi patologie che costituiscono causa di non idoneità, ma anche le piccole patologie che prese per tempo garantiscono salute e benessere per la persona e permettono al contempo, se all'evidenza di un sistema politico lungimirante, progettazione di politica sanitaria e risparmio per il Sistema sanitario nazionale.
(Wel/ Dire)