"In Europa sono 100 milioni di persone, la metà over 65"
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 18 nov. - Un europeo su cinque soffre di dolore cronico di origine non oncologica e uno su quattro di dolore cronico severo. Tra le persone più colpite ci sono gli over 65. Un anziano su due, infatti, soffre di questa patologia: a loro il dolore concede 7 anni di speranza di vita media. A questi pazienti si dirige la 'Carta europea dei diritti dei cittadini over 65 con dolore cronico', presentata nei giorni scorsi al Parlamento europeo di Bruxelles su iniziativa della Siha (Senior international health association), con la collaborazione di FederAnziani e di Pain alliance Europe e il supporto di molti europarlamentari.
"Con questa Carta- spiega Roberto Messina, presidente di FederAnziani Senior Italia e Ceo di Siha- ci poniamo l'obiettivo di aiutare a garantire l'accesso ai trattamenti, la continuità di cura, assicurare qualità, sicurezza, equità ai pazienti anziani con dolore cronico, aiutare i Paesi membri a salvaguardare i diritti dei pazienti stessi ed incrementare l'awareness sul dolore cronico a livello europeo, affinché vengano definite direttive specifiche per risolvere i problemi legati al dolore cronica ed attuate le misure di tutela dei cittadini stessi".
"Abbiamo deciso con i colleghi di tutti i gruppi politici- ha detto Giovanni La Via, presidente della Commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento europeo- che hanno condiviso la proposta e che la condivideranno, di presentare un dichiarazione scritta, presupposto perché la Commissione europea formuli una proposta se sarà raggiunto il numero dei voti". Apriamo sin da adesso la dichiarazione alla firma di tutti i colleghi- ha proseguito- sperando che sia un primo passo per offrire una prospettiva utile alla soluzione del problema".
Intanto, gli esperti fanno sapere che il mal di schiena, il dolore al cranio e al collo, il dolore artritico e quello muscolare diffuso sono le patologie più frequenti. A loro si associano sintomi quali depressione, perdita di relazioni sociali e capacità lavorative. Solo il 69% delle persone con dolore cronico nella Ue, poi, assicura di essere trattato e tra questi solo il 41% in maniera adeguata. "L'impatto del trattamento del dolore cronico sui sistemi sanitari- spiegano- e sui sistemi economici dei 28 Stati membri si traduce, per gli under 65, in pesanti perdite di giornate di lavoro, e per tutti, ma soprattutto per gli anziani, in maggiori costi di trattamento socio-sanitario. Un paziente con dolore cronico non oncologico costa ai sistemi sanitari in media 2,6 volte in più di un paziente senza dolore".
Secondo una stima di FederAnziani, i costi sanitari totali diretti ed indiretti per le patologie di dolore cronico nei 28 Stati membri "variano dal 2% al 2,9% dell'Irlanda, con una media Ue del 2,4% ed un costo pari a 271 miliardi di euro all'anno. Le spese per gli anziani sono pari a quasi 90 miliardi di euro (si escludono i costi indiretti quali le giornate di lavoro perso)". Eurostat, invece, indica che attualmente ci sono nella Ue "96,6 milioni di persone over 65, pari al 19% della popolazione comunitaria, una cifra che è destinata a salire fino a 125 milioni nel 2030, il 24,1%, e a sfiorare i 150 milioni nel 2050 (148 milioni per il 28,2% del totale). Cifre che fanno e faranno del dolore cronico degli anziani- hanno concluso- uno dei più urgenti problemi di salute in tutto il continente europeo".
(Wel/ Dire)