"Stop a sprechi e furberie che rubano speranza di vita e salute"
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 11 nov. - "Presentando l'aggiornamento del Piano anti-corruzione in sanità il ministro Lorenzin ha messo a fuoco due sfide essenziali, la prima per garantire alla salute fisica dei cittadini una rinnovata qualità e la seconda per curare il sistema Paese da una nuova epidemia che si chiama corruzione. Dopo tanto parlare dei tagli o dei mancati incrementi attesi dalla legge di stabilità, oggi il ministro ha tracciato una strada veloce e sicura. Occorre porre uno stop deciso a tutti quegli sprechi e a tutte quelle furberie che, mentre generano reddito per qualcuno, rubano speranza di vita e tutele per la salute ad altri; spesso proprio a coloro che ne avrebbero più bisogno. Venendo dal ministro della Salute una posizione così netta e puntuale sembra rievocare quella immagine della corruzione come malattia progressiva e contagiosa, su cui tante volte Papa Francesco si è soffermato, fino a tracciare un potenziale itinerario per guarire dalla corruzione". Lo afferma l'onorevole Paola Binetti, di Area popolare (Ncd - Udc), che continua: "Per ottenere un obiettivo così ambizioso però è necessario vigilare: più, prima e meglio di quanto sia stato fatto finora. Se il riferimento alle sanzioni penali è quanto mai opportuno, occorre farlo precedere da una adeguata formazione.
Per imparare a dire no a certe assunzioni per raccomandazione, prive di effettiva competenza, a transazioni economico-commerciali di tipo falsamente amichevole, a cedimenti per quieto vivere a poteri solo apparentemente forti. Serve una classe dirigente che sia effettivamente migliore di coloro che pretende di guidare; si tratta di una interfaccia tra politica e burocrazia a cui finora si è prestata scarsa attenzione: la buro-politica, come qualcuno con felice neologismo la chiama. E' in quell'intreccio che si annidano corruzione e incompetenza, con un mix di clientelismo politico, di pietismo sociale e di interessi privati che dà luogo ad una miscela ad alt potenziale di deflagrazione". Conclude l'onorevole Binetti: "Ringraziamo il ministro per la sua chiarezza e la sua schiettezza e dal canto nostro l'attendiamo alla verifica dei fatti; vogliamo vedere linee guida che consentano di verificare la conformità di certi comportamenti ai criteri fondamentali dell'etica pubblica. Dopo di che, assodata la più elementare mancanza di deontologia professionale, ben vengano le misure penali".
(Wel/ Dire)