(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 11 nov. - La corruzione, in sanità, ha le ore contate. Parola di Anac, ministero della Salute ed Agenas, che nei giorni scorsi hanno presentato a Roma un primo documento rivolto alle aziende sanitarie pubbliche e agli enti assimilati che costituisce, insieme a tutti gli altri interventi di settore, una base per costruire "un'amministrazione sanitaria trasparente, responsabile, integra e concretamente universalistica a tutto campo". Ma perché, all'interno del Piano nazionale anticorruzione, si è pensato ad una sezione specifica per la sanità? "Rispetto ad altri settori della pubblica amministrazione- hanno fatto sapere- la sanità risente di alcuni fattori i cui effetti sono maggiormente percepiti dalla collettività, in ragione della peculiarità del bene salute da tutelare". Il documento è stato illustrato da Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, e Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, presso l'auditorium 'Cosimo Piccinno' del dicastero.
Il documento, nello specifico, si compone di una prima parte che "estende alcune aree di rischio generale- hanno spiegato- prevedendo per la sanità indicazioni specifiche a supporto del management delle aziende sanitarie, per prevenire il verificarsi di eventi rischiosi a danno del sistema e dei cittadini". Tali aree sono: contratti pubblici, incarichi e nomine, gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio, controlli, verifiche e ispezioni.
"In tutti questi ambiti- hanno fatto sapere- le azioni individuate volgono prevalentemente ad aiutare le organizzazioni, anche fornendo esempi concreti, ad una revisione interna dei processi a partire dalla conoscenza di ogni dettaglio organizzativo e di ciascun livello e profilo di responsabilità. Il tutto, al fine di sistematizzare le informazioni, evitare una visione parcellizzata delle responsabilità, favorire la comunicazione tra parti interdipendenti di un sistema, sburocratizzare e promuovere la cultura del 'valore delle risorse pubbliche'".
Oltre alle aree di rischio generale, il documento fornisce inoltre chiare indicazioni sulle aree 'a rischio specifico', alle quali rivolgere "la massima attenzione, anche per i risvolti direttamente collegati alla percezione della qualità dei servizi da parte dei cittadini- hanno proseguito- allo sviluppo della ricerca e dell'innovazione in sanità e per l'importanza che le azioni suggerite rivestono in tema di lotta agli sprechi e di recupero della fiducia del cittadino". Tali aree sono: attività libero professionale e liste di attesa; rapporti contrattuali con privati accreditati; farmaceutica, dispositivi e altre tecnologie (ricerca, sperimentazioni e sponsorizzazioni); attività conseguenti al decesso in ambito intraospedaliero.
"Contestualizzare i principi di trasparenza, responsabilità, etica ed integrità- hanno spiegato ancora gli esperti durante la presentazione del Piano nazionale anticorruzione in sanità- all'interno del sistema sanitario e delle organizzazioni che lo compongono si è reso particolarmente urgente anche attraverso una lettura autentica del funzionamento del sistema per come rilevato dall'analisi dei piani triennali di prevenzione della corruzione, ad oggi adottati dalle aziende sanitarie.
Tale ricognizione ha consentito di far emergere, a fronte dell'impegno delle organizzazioni di attendere pienamente alle prescrizioni dell'Autorità, l'esigenza, avvertita dalle organizzazioni stesse, di indicazioni metodologiche e strumenti operativi più specifici che meglio orientino nell'analisi dei processi e nella revisione dei sistemi di gestione, controllo e monitoraggio interni".
In questa fase, dunque, si è intervenuti ad esaminare "alcuni ambiti particolarmente 'sensibili'- hanno spiegato ancora gli esperti- in quanto centri di maggior impegno di risorse professionali ed economiche e di confluenza di relazioni. La sanità si è trovata quindi pronta ad affrontare questo lavoro, avendo già a disposizione un sistema organizzato di informazioni e di tracciabilità di dati". Solo attraverso la più ampia condivisione e 'messa in pratica' del sistema di valori, quindi, che devono "ispirare l'agire di chiunque sia tenuto ad assicurare un servizio e, quindi un interesse pubblico, si può avere una reale maturazione del sistema, oltre che- hanno concluso- una piena legittimazione delle risorse per esso impiegate".
(Wel/Dire)