Le 'regole d'oro' messe a punto dai farmacisti ospedalieri
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 4 nov. - Un piccolo "manualetto" che insegna come maneggiare i farmaci antiblastici, che si usano quotidianamente in ospedale ma sono molto pericolosi per tossicità da esposizione. E un altro, invece, che fornisce tutte le indicazioni utili per attuare la disinfezione in maniera corretta negli gli ambienti ospedalieri, con l'obiettivo di ridurre al minimo il rischio per pazienti e operatori di contrarre infezioni e di essere esposti al rischio chimico nelle varie fasi della disinfezione. Le 'regole d'oro' le ha messe insieme SIFO, la Società dei farmacisti ospedalieri e dei servizi territoriali, che al congresso nazionale di Catania, conclusosi il 25 ottobre, ha presentato e distribuito ai soci ben due opuscoli sui temi sopra menzionati del rischio chimico, andati a ruba in poche ore. Si tratta di due testi contenenti le "Linee guida di indirizzo tecnico" rispettivamente sul rischio di esposizione ai farmaci antiblastici e sulle procedure di disinfezione e adozione di misure di protezione idonee.
I due 'manualetti' sono stati promossi dall'area scientifico-culturale SIFO "Gestione rischio chimico e biologico", coordinata da Francesca De Plato, e realizzati in collaborazione con le aree "Oncologia" e "Malattie infettive". A Catania, i due manuali sono stati presentati in una sessione coordinata da Laura Fabrizio e Maria Grazia Cattaneo, rispettivamente presidente e vicepresidente di SIFO, e da Francesca De Plato. Il rischio chimico e biologico, in corsia, è all'ordine del giorno. Nei due testi, di carattere tecnico-applicativo, si possono trovare indicazioni operative e riferimenti normativi finalizzati all'orientamento nell'ambito della disinfezione e della manipolazione dei farmaci antiblastici. Tutti aspetti di cui non sempre si conosce la pericolosità.
Nel secondo manuale, inerente le procedure di disinfezione e gli strumenti di protezione, si pone l'accento sugli obblighi normativi a cui il farmacista deve attenersi, facendo riferimento alla legislazione di settore. "Il farmacista ospedaliero non può esimersi dall'approfondire gli aspetti inerenti i rischi da esposizione ad agenti chimici e biologici. Anzi, ha il dovere morale e istituzionale di individuarli e contenerli attraverso l'adozione delle idonee misure di prevenzione e protezione", sottolinea De Plato. "Il farmacista è parte in causa in materia di sicurezza, quindi l'approfondimento legislativo è obbligatorio per noi, come è indispensabile che queste linee di indirizzo tecnico e applicativo vengano diffuse e considerate per l'attuazione", spiega Cattaneo. In questo testo, di fatto, aggiunge la vicepresidente e responsabile dell'area Qualità di SIFO, "non abbiamo fatto altro che ricordare quello che prevede la norma. L'impegno necessario, ora, dovrà essere quello di mantenere aggiornati i manuali", conclude Cattaneo.
"L'esposizione ad agenti chimici pericolosi e ad agenti biologici rappresenta, negli ambienti sanitari, uno dei maggiori rischi per la sicurezza e la salute degli operatori", afferma la presidente di SIFO, Laura Fabrizio. "Il farmacista del Servizio sanitario nazionale- prosegue- ha una funzione chiave nella prevenzione e gestione del rischio chimico e biologico negli ambienti sanitari".
(Wel/ Dire)