(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 25 mar. - È stato il primo farmaco biologico approvato dalla Commissione Europea come trattamento alternativo di prima linea per la cura della psoriasi. E oggi, a conferma della sua efficacia, arrivano anche i risultati di uno studio scientifico: da San Francisco, dove e' in corso il 73esimo Convegno annuale della American academy of dermatology, la Novartis ha infatti annunciato che secukinumab e' significativamente superiore a ustekinumab nell'indurre una risoluzione completa o quasi completa delle manifestazioni cutanee in quasi l'80% dei pazienti affetti da psoriasi.
"La psoriasi e' una malattia cronica che causa prurito, desquamazione e dolore- ha detto Vasant Narasimhan, Global Head of Development Novartis Pharmaceuticals- I pazienti hanno quindi bisogno di terapie che forniscano un rapido sollievo e una risoluzione delle manifestazioni cutanee persistente nel tempo. Siamo lieti allora di condividere i nuovi dati a lungo termine che dimostrano come l'efficacia duratura e il profilo di sicurezza favorevole di secukinumab aiutino i pazienti affetti da psoriasi a mantenere una condizione di risoluzione completa o quasi delle manifestazioni cutanee nell'arco di due anni di trattamento".
Lo studio Clear, nello specifico, ha messo a confronto i due farmaci dimostrando che "oltre il 21% in piu' dei pazienti affetti da psoriasi ha ottenuto una risoluzione completa o quasi completa delle manifestazioni cutanee con secukinumab rispetto a ustekinumab alla settimana 164". Rispetto a ustekinumab, secukinumab ha poi determinato "un miglioramento piu' marcato di tutti i parametri di malattia considerati nello studio fino alla settimana 16". I dati a due anni relativi a secukinumab, infine, confermano "un effetto duraturo e un profilo di sicurezza favorevole nei pazienti affetti da psoriasi". Lo studio, durato 52 settimane, ha coinvolto 679 pazienti e ha visto la partecipazione di 24 Paesi in Nord America, Europa, Asia e Australia.
Ma che cos'e' esattamente secukinumab? "Si tratta di un anticorpo monoclonale umano- spiegano gli esperti- che neutralizza selettivamente l'IL-1712,13. L'IL-17A si trova in concentrazioni elevate nella cute affetta da psoriasi ed e' uno dei bersagli di maggior interesse per le terapie sperimentali12-17. Secukinumab agisce dunque inibendo l'azione dell'IL-17A, una proteina presente in concentrazioni elevate nella cute colpita dalla malattia12-17. Nel corso del programma di Fase III, secukinumab ha dimostrato un profilo di sicurezza favorevole- concludono- con un'incidenza e una gravita' degli eventi avversi simili tra i bracci di trattamento con secukinumab (300 mg e 150 mg) 4,7-9".
(Wel/Dire)