Progetto pilota a Ladispoli. "Legge ferma, Regione la approvi"
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 27 mag. - "Una legge regionale in favore dell'andrologia preventiva gratuita a tutti i ragazzi tra i 14 e i 20 anni". È quanto chiedono la Sia (Societa' italiana di andrologia) e l'Aidass (Associazione italiana per il diritto alla salute sessuale), che hanno presentato alla Regione Lazio una mozione "affinche' approvi al piu' presto la nostra proposta di legge, che e' ferma da due anni nel cassetto. Nel frattempo abbiamo raccolto oltre 10mila firme a sostegno di questa petizione, perche' vorremmo che il presidente Zingaretti accogliesse tale richiesta". Intanto, su iniziativa della Sia e dell'Aidass, nel comune di Ladispoli (in provincia di Roma) e' partito il progetto pilota 'Prevenzione Andrologica 2.0', che fino al 31 maggio permettera' ai giovani di prenotare un consulto andrologico gratuito.
"Su quasi 200 ragazzi visitati finora- spiega alla Dire Giuseppe La Pera, presidente dell'Aidass e consigliere nazionale del comitato esecutivo della Sia- abbiamo constatato che il 30-40% ha una patologia". È comunque gia' da moltissimi anni, prosegue, che "stiamo cercando di promuovere campagne per creare sensibilita' attorno a questo tema: in attesa che le istituzioni si muovano, cerchiamo di diffondere la cultura andrologica e di spronare soprattutto i genitori a portare i propri figli a fare una visita. Se un ragazzo e' affetto da fimosi (infezione al glande, ndr), per esempio, e sono circa il 10-15% in Italia, e' importante che non si chiuda nel silenzio ma che si rivolga al piu' presto ad uno specialista, che potra' indicargli una terapia medica oppure chirurgica, a seconda della gravita'".
Il presidente dell'Aidass La Pera lancia l'allarme: "Nel nostro Paese, i ragazzi tra i 14 e i 20 anni, quindi nel periodo piu' delicato della loro formazione, non vengono visitati all'apparato genitale. Questo e' dovuto a tanti fattori: culturali ma anche burocratici amministrativi, perche' di fatto, oggi, non si sa chi li debba visitare, dal momento che il pediatra li visita fino ai 14 anni e che poi si iscrivono al medico di famiglia. Poi ci sono anche i genitori, che molto spesso pensano che il figlio sia malato solo quando ha 40 di febbre. In realta'- aggiunge- tutti i dati epidemiologici, anche quelli che stiamo registrando in questo momento, ci dicono che di norma il ragazzo ha una patologia piu' o meno grave all'apparato genitale. E questo lo mette a rischio dal punto di vista della salute sia per la funzione riproduttiva sia per quella sessuale".
Tornando all'iniziativa di Ladispoli, "non c'e' stata una grandissima partecipazione- spiega La Pera- anche se il fatto di aver visitato duecento ragazzi e di aver impegnato dieci/quindici pomeriggi non e' una banalita'. Non bisogna dimenticare, infatti, che si tratta di un'attivita' che gli andrologi hanno svolto e continuano a svolgere a titolo di volontariato. Per correttezza devo anche dire che c'e' stato un finanziamento da parte della Regione Lazio, ma i soldi non sono stati sufficienti: questo e' un lavoro che richiederebbe 200-300mila euro". Secondo la Pera, quindi, gli andrologi "sono cosi' tanto motivati perche', nel corso della nostra pratica clinica negli ospedali, vediamo ogni giorno dei disastri".
Il problema, sempre secondo il presidente dell'Aidass, e' anche che "i ragazzi, troppo spesso, se hanno un problema si affidano al 'fai da te' rivolgendosi per esempio al compagno di banco, che nella maggior parte dei casi ne sa ancora meno di lui. Questo scatena cosi' una serie di comportamenti pericolosi e aggressivi, facendo si' che il ragazzo si ponga in atteggiamenti non corretti persino nei confronti della partner.
Un altro rischio e' che scelga una compagna sbagliata, che sia pero' in grado di sopportare l'handicap che ha lui nell'apparato genitale. I ragazzi che hanno un problema andrologico, insomma, possono fare delle scelte che poi mettono a repentaglio la loro felicita' futura. Solo per dare una percentuale: il 35% dei ragazzi che diventa tossicodipendente da eroina, ha iniziato per un primitivo problema sessuale".
C'e' anche una questione genitori: "Spesso sono loro ad esseri impreparati- prosegue ancora La Pera- di quello che dovrebbero fare, infatti, la maggior parte delle volte non fanno niente per paura di sbagliare. Per questo abbiamo preparato per loro un decalogo di dieci regole, che contengono suggerimenti". Ma quali sono le patologie piu' frequenti nei giovani? "Fimosi e varicocele- risponde ancora alla Dire l'esperto- ma, per i giovani che hanno avuto le prime esperienze sessuali, anche l'eiaculazione precoce". Tra l'altro, prosegue, "se vogliamo creare per il Paese una classe dirigente nuova, noi dobbiamo fare in modo che questa classe dirigente a 18 anni abbia risolto questo tipo di problemi, altrimenti se li portera' dietro anche nelle scelte di vita. Le scelte professionali e familiari, infatti, possono essere un elemento negativo per la loro formazione- conclude La Pera- e quindi da adulti non possono dare un contributo pieno al loro Paese".
(Wel/Dire)