(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 29 lug. - Meningite al San Filippo Neri. La procura indaga su tre casi sospetti di meningite batterica post operatoria molto simili fra loro, avvenuti fra lo scorso febbraio e i mesi successivi, fra alcuni pazienti ricoverati nel reparto di neurochirugia dell'ospedale.
L'inchiesta è partita a seguito della denuncia di un uomo di 35 anni, ammalatosi dopo un intervento alla colonna vertebrale.
L'uomo, finito sotto i ferri ad inizio febbraio, per un intervento di stabilizzazione della colonna mediante l'inserimento di una protesi, il giorno dopo le dimissioni ha iniziato ad accusare dei dolori lancinanti alla testa con dei picchi febbrili fino a quaranta gradi. A quel punto un'ambulanza lo ha ricondotto in ospedale dove gli hanno riscontrato i sintomi della meningite batterica post operatoria e una fuoriuscita di liquor cerebrospinale dalla ferita alla schiena. Definito in pericolo di vita dai medici il paziente è riuscito a salvarsi dopo essere stato sottoposto ad una terapia antibatterica ed antibiotica, e ad un secondo intervento chirurgico effettuato circa un mese dopo, con cui è stata suturata una lesione alla dura madre, la membrana che ricopre il midollo spinale.
Uscito fuori dall'ospedale, ancora con i postumi post operatori (momentanee perdite di memoria, mal di testa, fastidio ai rumori e alla luce diretta e febbre bassa) l'uomo ha deciso di sporgere denuncia. Proprio in questo frangente, le investigazioni difensive compiute dal suo difensore, l'avvocato Carlo Taormina, hanno permesso di portare alla luce altri due episodi simili. In un caso un paziente si sarebbe ammalato di meningite dopo la rimozione di un tumore alla testa; un altro, sottoposto allo stesso intervento del denunciante, ebbe la stessa lesione alla dura madre e subì gli stessi postumi.
L'inchiesta è condotta dal pubblico ministero Mario Ardigò. Il magistrato, che indaga per lesioni colpose, appena ricevuta la denuncia ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche dei pazienti e delegato le indagini. Stando alle testimonianze raccolte, sarebbero diverse le carenze igieniche e i problemi all'interno di Neurochirurgia. In primis la presenza di gatti che "scorrazzavano" nel reparto, evenienza rappresentata dal denunciante e da altre due persone ricoverate nello stesso periodo. E poi i "termometri malfunzionanti", con temperature inferiori di un grado rispetto a quelle effettive.
L'ALLARME - Sui tre casi di sospetta meningite al San Filippo Neri indaga la procura che ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche.
Articolo tratto "La Repubblica".
(Wel/Dire)