(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 22 lug. - L'inaugurazione è prevista venerdì 24 e per l'occasione ci sarà anche il presidente della Regione, Nicola Zingaretti. Una data importante per l'Umberto I e per 500 coppie già in lista d'attesa: tra sei giorni, infatti, aprirà il centro di Procreazione medicalmente assistita (Pma)del policlinico, operativo dal primo agosto.
"Finalmente è tutto pronto e il centro può entrare in funzione - annuncia Domenico Alessio, direttore generale dell'Umberto I - abbiamo superato i controlli della Asl e del Centro nazionale dei trapianti e ottenuto l'autorizzazione finale". Un passo avanti importante per il policlinico che ha impegnato "consistenti risorse economiche per realizzare una struttura di tutto riguardo in grado di fronteggiare le esigenze delle tante coppie già in lista d'attesa - spiega il dg del policlinico - per ora sono circa 500 quelle che aspettano di essere ammesse al nostro programma di riproduzione assistita che si avvale di tecniche di primo secondo e terzo livello".
Il nuovo reparto per la procreazione del centrale ospedale occupa 700 metri quadrati ed è dotato di una sala operatoria all'avanguardia (con pareti in acciaio inox satinate e serigrafate) e apparecchiature di ultima generazione. In più è dotato di laboratorio per ovociti ed embrioni, di un laboratorio per la lavorazione del seme e di un locale per la crioconservazione. Capitolo a parte la sicurezza: "Il centro ha un gruppo elettrogeno e di continuità e moderni sistemi di allarme di segnalazione e di registrazione per evitare qualsiasi tipo di errore", assicurano dall'ospedale.
E all'Umberto I già guardano al futuro: la struttura, infatti, potrà arrivare a "gestire" fino a mille coppie l'anno. Mentre per l'intervento sarà richiesta la partecipazione della coppia alla spesa sanitaria "di entità accettabile e comunque tale da non gravare in maniera consistente sul bilancio familiare", rimarca Domenico Alessio. Spesa che non dovrebbe comunque superare i mille euro.
"Con questa apertura vogliamo anche contenere il disagio psicologico delle coppie costrette a "migrare" in altre Regione o addirittura all'estero in cerca di realizzare il loro sogno di diventare genitori", conclude Domenico Alessio. Ed è prevista per i primi di settembre anche la riapertura del centro per la Pma del San Filippo Neri chiuso a marzo del 2012 quando 94 embrioni, 130 ovociti e sei campioni di liquido seminale furono distrutti per un guasto all'impianto di azoto liquido.
Articolo tratto da "La Repubblica".
(Wel/Dire)