(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 1 lug. - Articolo tratto da "La Repubblica". Troppe prescrizioni mediche interne agli ospedali non risultano comprensibili a causa di calligrafie poco chiare e così spunta l'invito di scrivere le prescrizioni in stampatello. A prevederlo sono i provvedimenti contenuti nelle nuove Linee guida della Regione Lazio per la gestione del rischio clinico in ospedale. L'84% degli errori nell'indicazione della terapia deriva proprio dalle calligrafie: in Italia circa 320mila indicazioni non corrette su un totale di 8 milioni di ricoveri. E così un paziente su due teme per la propria salute nel momento in cui entra in ospedale. Se n'è parlato al convegno "Paziente sicuro in ospedale" che si è tenuto a Roma: ben 8 errori su 10 nella prescrizione della terapia deriva, infatti, da sbagli di trascrizione e potrebbero essere evitati semplicemente se la scheda clinica fosse compilata in modo chiaro e leggibile.
"Il collega o l'infermiere non comprende la scrittura del medico che ha indicato la cura e questa viene modificata", spiega Alessandro Boccanelli, presidente dell'Associazione Salute e Società Onlus e co- presidente della Società Italiana di Cardiologia Geriatrica (Sigce). "Basterebbe scrivere sempre in stampatello sulle cartelle cliniche - prosegue - per prevenire moltissimi guai, visto che proprio gli errori di prescrizione sono responsabili in un caso su due degli incidentì durante i trattamenti, mentre gli errori di somministrazione sono il 26% e quelli di distribuzione il 14%".
(Wel/Dire)