Promossa dalle università 'Sapienza' e 'Cattolica' di Roma
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 10 giu. - Oltre mille cardiologi, medici di medicina generale, internisti e geriatri in aula per aggiornarsi sulla gestione dei pazienti con fibrillazione atriale, l'aritmia cardiaca piu' diffusa a livello mondiale responsabile del 20% di tutti i casi di ictus. Al via i corsi della prima scuola di formazione in Fibrillazione atriale, tromboembolismo e nuovi anticoagulanti orali, promossa dall'Universita' degli Studi 'Sapienza' e dall'Universita' Cattolica 'Sacro Cuore' di Roma, con il supporto dell'Alliance Pfizer-Bristol-Myers Squibb.
Obiettivo principale del corso e' "migliorare la conoscenza e l'appropriatezza delle strategie terapeutiche, che da circa due anni si sono evolute grazie all'avvento dei nuovi anticoagulanti orali (Nao), caratterizzati da un profilo migliore in termini di sicurezza, manegevolezza ed efficacia rispetto ai vecchi dicumarolici nella prevenzione dell'ictus causato dalla fibrillazione atriale".
L'avvento dei nuovi anticoagulanti orali, spiega il professor Francesco Fedele, direttore Malattie cardiovascolari e respiratorie dell'azienda Policlinico 'Umberto I' di Roma, rappresenta una delle "piu' importanti rivoluzioni nella terapia farmacologica cardiovascolare. Cosi', alla luce del nuovo scenario, e' fondamentale che il mondo accademico promuova una migliore conoscenza della fibrillazione atriale e delle strategie terapeutiche: solo conoscendo in maniera approfondita i meccanismi d'azione dei nuovi farmaci, i loro profili di sicurezza e di efficacia e le problematiche delle varie categorie di pazienti con Fibrillazione Atriale, si puo' riuscire a creare una valida rete assistenziale che coinvolga ospedale, universita' e territorio".
Intanto, sono oltre 600mila in Italia e quasi 2,5 milioni in Europa le persone che soffrono di fibrillazione atriale, aritmia cardiaca caratterizzata da una completa irregolarita' degli impulsi elettrici a livello dei due atri, responsabile di gravi conseguenze cliniche. Secondo i dati di diversi studi, quasi "il 20% degli ictus e' causato da fibrillazione atriale e i pazienti con questa aritmia sono esposti ad un rischio di ictus aumentato di 4 volte rispetto alla popolazione generale". In questo senso, secondo il professor Filippo Crea, direttore del Dipartimento di Scienze cardiovascolari del Policlinico 'Agostino Gemelli' di Roma, e' importante "intercettare il piu' rapidamente possibile pazienti con fibrillazione atriale. Spesso quest'ultima e' sintomatica e porta il paziente dal medico- spiega- in altri casi e' asintomatica ed e' un riscontro occasionale durante una visita. È importante che il medico non perda questa opportunita' anche perche' la diagnosi e' facile: basta palpare il polso e fare, se necessario, un Ecg".
Dopo settanta anni di utilizzo dei classici anticoagulanti dicumarolici come il warfarin, gravati da numerosi limiti, gli esperti fanno sapere che "negli ultimi anni e' stata sviluppata e messa a disposizione dei medici e dei pazienti una innovativa classe di farmaci, i nuovi anticoagulanti orali che agiscono direttamente sulla cascata coagulativa e non indirettamente come i dicumarolici che sono antagonisti della vitamina K. I Nao, che si sono dimostrati in ampi studi clinici efficaci e sicuri, maneggevoli e pratici, stanno cambiando e cambieranno sempre di piu' il paradigma di cura dei pazienti con fibrillazione atriale a rischio di ictus e tromboembolismo perche' hanno, rispetto alle terapie anticoagulanti tradizionali, un minore rischio emorragico e sono altrettanto efficaci".
Il trattamento tradizionale, proseguono gli esperti, richiede un "monitoraggio laboratoristico continuo e un aggiustamento del dosaggio, con iniziale osservazione in ambiente protetto e poi successivi controlli ambulatoriali; con i Nao non c'e' questa necessita'. Inoltre il trattamento tradizionale impone di limitare l'uso di verdure, molto utili nella prevenzione del rischio cardiovascolare, in quanto riducono l'efficacia dei dicumarolici. Questo non e' invece necessario con i Nao". Spiega il professor Raffaele Landolfi, direttore del Dipartimento di Scienze mediche e dell'unita' operativa complessa di malattie vascolari del Policlinico 'Gemelli' di Roma: "Oggi il 40% dei pazienti con fibrillazione atriale che avrebbero bisogno di un anticoagulante orale in realta' non riceve alcun trattamento, per il timore di emorragie, la mancata aderenza, le potenziali interferenze con altri farmaci e alimenti".
Dunque questa prima scuola di formazione, sottolinea Landolfi, "ha un compito fondamentale: fornire tutte le informazioni necessarie per sfruttare al massimo i vantaggi di questi nuovi anticoagulanti: proprio perche' i Nao sono farmaci molto pratici e maneggevoli, dovremo fare attenzione a non trattarli come qualcosa di troppo semplice che potrebbe indurre il paziente a sottovalutarli e/o dimenticarli". L'ictus, patologia cerebrale molto invalidante, aggiungono ancora gli esperti, e' la "conseguenza piu' temuta della fibrillazione atriale; la terapia anticoagulante e' spesso necessaria per prevenire il rischio di eventi ischemici o tromboembolici. Sono numerosi i vantaggi, in termini di prevenzione secondaria dell'ictus, che i nuovi anticoagulanti orali diretti possono offrire al medico e soprattutto al paziente".
I nuovi anticoagulanti orali, spiega quindi il professor Danilo Toni, direttore dell'unita' di Trattamento neurovascolare del dipartimento di Neurologia e Psichiatria del Policlinico 'Umberto I', sono risultati "non inferiori o persino superiori al warfarin nel ridurre il rischio di ictus o embolie sistemiche. Ed in piu', e si tratta di un vantaggio molto importante per chi si occupa di ictus cerebrale, si sono dimostrati piu' sicuri del warfarin per quanto concerne il rischio di emorragie intracraniche. In definitiva, il bilancio tra eventi embolici prevenuti ed eventi emorragici provocati e' nettamente a favore di questi nuovi farmaci rispetto a quelli tradizionali".
Il programma della prima scuola di formazione e' articolato in 8 sessioni pomeridiane, 4 per ciascun corso formativo, che si svolgeranno per tutto il mese di giugno, cosi' suddivise: al Policlinico Umberto I il 3/10/17/23 giugno presso l'aula di Clinica Medica Viale del Policlinico 155, dalle ore 14.00 alle 17.30; al Policlinico Gemelli il 4/11/18/25 giugno presso l'Aula Brasca Largo Agostino Gemelli 8, dalle ore 14.00 alle 17.30. Le lezioni sono focalizzate sulla gestione diagnostica e terapeutica della fibrillazione atriale e del tromboembolismo e sull'utilizzo dei Nuovi Anticoagulanti Orali diretti.
(Wel/Dire)