"Europa non chiede deregolamentare distribuzione farmaci"
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 18 feb. - "Nessun paese europeo permette la dispensazione di farmaci etici al di fuori delle farmacie regolarmente autorizzate", al di fuori cioe' di "un contesto il cui obiettivo primario e' l'assistenza sanitaria, soggetto a normative professionali e a standard deontologici e dove gli standard professionali prevalgono su obiettivi eminentemente commerciali". Lo dice il Pgeu (raggruppamento farmaceutico dell'Unione europea) nella nota inviata ai ministri Federica Guidi e Beatrice Lorenzin e al sottosegretario agli Affari europei della presidenza del consiglio Sandro Gozi.
La posizione espressa dall'istituzione europea che chiede di "evitare danni ai pazienti" si pone in linea con quanto espresso dalla corte di Giustizia europea, di riservare "alle sole farmacie, la cui apertura e' subordinata a un regime di pianificazione, la distribuzione dei farmaci soggetti a prescrizione medica, compresi quelli che non sono a carico del Ssn, bensi' vengono pagati direttamente dall'acquirente, e' atta a garantire la realizzazione dell'obiettivo di assicurare un rifornimento di medicinali alla popolazione sicuro e di qualita' nonche', pertanto, la tutela della salute". Per questo, "non e' vero che l'Europa chiede di deregolamentare la distribuzione dei farmaci con ricetta, continua il Pgeu.
"I grandi gruppi commerciali, che vogliono vendere anche i farmaci con ricetta nei supermercati, non sono affatto interessati a mantenere una rete di presidi sul territorio per agevolare l'accesso al farmaco dei cittadini ovunque abitino.
D'altronde- spiega- i numeri parlano chiaro: la grande distribuzione ha aperto corner che vendono farmaci in meno del 10% dei punti vendita esistenti, evidentemente stimando poco remunerativo aprirne altri dove non guadagnerebbe abbastanza".
Invece, "le farmacie effettuano il servizio anche nelle zone commercialmente meno appetibili: continuare a depauperare la rete delle farmacie con ulteriori misure di deregolamentazione costituirebbe un gravissimo danno per i cittadini, a cominciare da quelli piu' fragili che al grande punto vendita neanche possono arrivarci", conclude il Pgeu.
(Wel/ Dire)