"Mamme senza questa capacità spesso con figli ambivalenti"
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 4 feb. - Guardare e sentire le cose dal punto di vista del bambino. Definisce cosi "l'insightfulness genitoriale" David Oppenheim, membro senior del 'Center for the study of child development' dell'Universita' di Haifa, al convegno dell' Istituto di Ortofonologia. Una capacita' che hanno alcuni genitori e che riguarda tutti i bambini, normodotati o meno.
"È difficile mantenere il punto di vista del minore- aggiunge il professore- e attraverso l'insightfulness si riesce a leggerlo non solo dalla prospettiva della diagnosi e della patologia". La base di un attaccamento sicuro, secondo lo studioso israeliano, si basa proprio sulla "osservazione del comportamento del bambino, sulla comprensione delle sue ragioni e sull'accettazione".
COSA DEVONO FARE I GENITORI? - "I genitori devono mantenersi in apertura rispetto alle informazioni che ricevono dal figlio, accogliendole senza avere un atteggiamento pregiudizievole.
Un'apertura- chiarisce Oppenheim- quale flessibile scambio con le nuove informazioni che arrivano dal bambino".
COME SI COGLIE QUELLO CHE PASSA NELLA MENTE DEI GENITORI? - Per capire cio' che passa nella mente dei genitori lo studioso li intervista, utilizzando un video e un questionario. "Chiediamo ai padri di descrivere i figli in maniera positiva. L'apertura dei genitori si mostra nella loro capacita' di accoglimento delle proposte del bambino, anche se non corrispondono alle aspettative che hanno. Loro devono accettarlo nella sua separatezza".
MAMME SENZA INSIGHTFULNESS E FIGLI CON ATTACCAMENTO AMBIVALENTE - "Le madri senza insightfulness avranno piu' probabilita' di avere figli con un attaccamento ambivalente. La loro capacita di vedere il bambino e' inconsistente rispetto al comportamento del figlio- afferma Oppenheim- perche' non guardano alle sue motivazioni reali. Non trovano una relazione tra il loro schema rigido- conclude- e il frammento specifico che gli viene presentato dal figlio. Il focus rimane la madre".
(Wel/ Dire)