(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 4 feb. - Nel 2014 e' diminuito tra gli italiani l'uso di antibiotici. Lo ha reso noto nei giorni scorsi il 'Rapporto Osmed' dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), relativo ai primi 9 mesi dello scorso anno. Il consumo di antibiotici, infatti, ha registrato una riduzione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente del 4%, con 21,2 dosi giornaliere consumate ogni mille abitanti. Soddisfatta di questi numeri la Sipps (Societa' italiana di pediatria preventiva e sociale): "Siamo estremamente felici per quanto emerso dai dati dell'Aifa- dice Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps- da anni, infatti, ci battiamo per l'uso giudizioso degli antibiotici e registriamo con grande entusiasmo questa vera e propria inversione di tendenza".
Secondo Di Mauro, in particolare, "i pazienti, nel nostro caso i bambini, non dovrebbero assumere antibiotici per curare l'influenza, infezioni virali o raffreddori non provocati da origine batterica. Dovrebbero invece ricorrere agli antibiotici solo quando necessario e dietro prescrizione medica. Non solo: per non sminuirne gli effetti- prosegue- la cura dovrebbe sempre essere seguita in maniera scrupolosa, rispettando dosi e tempi di somministrazione".
Quando si utilizza una terapia antibiotica, aggiunge ancora il presidente Sipss, "non si devono mai dimenticare le eventuali reazioni avverse, cosi' come l'incremento del fenomeno delle resistenze batteriche, associate proprio ad una eccessiva prescrizione di antibiotici, con un importante impatto sulla sanita' pubblica". Gli antibiotici, d'altro canto, secondo Elena Chiappini, componente del Consiglio direttivo nazionale Sipps, "costituiscono un aiuto fondamentale nella lotta alle patologie infettive ed il loro uso in maniera appropriata e' senza dubbio utile a ridurre la diffusione di germi resistenti- conclude- oltre a porre una barriera all'incremento di costi e reazioni avverse".
(Wel/ Dire)