Realizzato da Asl Rm E per umanizzare le corsie ospedaliere
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 16 dic. - Curare rispettando le diverse religioni da oggi sara' piu' facile. I Csv del Lazio Cesv e Spes e l'Asl Roma E hanno presentato a Roma il volume "Salute e spiritualita' nelle strutture sanitarie", dove sono raccolti gli interventi del corso di formazione regionale "Accoglienza e pluralismo culturale e religioso". Il progetto, rivolto ai volontari che lavorano nella sanita', ha visto come protagonisti gli esponenti delle religioni cristiana, ebraica, musulmana, induista, buddhista, sikh e Baha''i'. Ogni fedele ha condiviso la propria visione della malattia e della relazione con i sanitari.
La cura del corpo, infatti, non puo' essere slegata dallo spirito. I pazienti Sikh sono vegetariani e, per le medicine che contengono alcol come gli sciroppi, vogliono essere avvisati; le degenti musulmane preferiscono sempre piu' i medici donna; gli ebrei consumano cibo kasher, mentre per la fede Baha''i' le salme devono essere lavate, profumate con acqua di rose, avvolte in un telo bianco nuovo e sepolte in terra. Non sempre pero' queste esigenze vengono comprese dagli operatori sanitari. "Ci dobbiamo chiedere quanto spazio c'e' per la spiritualita' negli ospedali", ha affermato Francesca Danese, ex assessore alle Politiche sociali del Comune di Roma. "Questo e' un progetto che vuole umanizzare le corsie ospedaliere ed e' importante che le strutture sanitarie adottino una forma di accoglienza che tenga conto anche dell'identita' delle persone".
Saper accogliere negli ospedali culture e religioni diverse da' al paziente la giusta serenita' per guarire. "L'umanita' nella sanita' pubblica e' uno dei parametri attraverso cui misurare la qualita' del nostro servizio. L'accoglienza e' la base dell'assistenza sanitario", ha spiegato Angelo Tanese, direttore generale Asl Roma E. "La dimensione spirituale deve coniugarsi con la cura del corpo. Questa piccola pubblicazione ha l'obiettivo di far comprendere le culture e abitudini diverse a tutti gli operatori sanitari".
Rita Visini, assessore alle Politiche sociali della Regione Lazio, ha voluto inviare un messaggio scritto agli organizzatori: "Stiamo cercando di ricostruire la sanita' pubblica in questa Regione ma dobbiamo ricordarci che bisogna 'curare con cura'. Non dobbiamo limitarci a guarire le malattie ma bisogna prendere in carico la persona nella sua totalita', stare attenti anche allo spirito. Per questo vorremmo diffondere questo modello in tutto il Lazio". Alla presentazione e' intervenuto anche Gian Franco Gensini, professore di Medicina interna all'Universita' di Firenze: "Il medico non deve essere un esperto di religioni, ma deve evitare di ledere la sensibilita' dei pazienti. Non bisogna sbagliare: e' questo il valore aggiunto di un dottore che puo' influire positivamente nel processo di guarigione".
(www.redattoresociale.it) (Wel/Dire)